Trento, giovane preso a bottigliate in piazza

In ospedale un 34enne senegalese: aggredito da un gruppo di nordafricani

Ancora disordini e violenza nella zona di piazza Santa Maria Maggiore: ieri sera un gruppo di stranieri ha dato vita ad una serie di scontri, durante i quali è rimasto coinvolto anche un giovane che nulla aveva a che fare con i litiganti e che è stato aggredito e ferito a colpi di bottiglia: in ospedale è finito un trentaquattrenne senegalese, la cui unica colpa - stando a quanto riferito da alcuni testimoni e confermato da una prima ricostruzione effettuata dalle forze dell'ordine - sarebbe stata quella di trovarsi al momento sbagliato nel punto sbagliato, tramutandosi in un bersaglio per i violenti.

L'allarme è scattato poco dopo le 19: pare che il giovane si trovasse all'interno del Caffé Cavour e lo stesse lasciando per proseguire altrove la sua serata. Una volta a fianco della navata della chiesa di Santa Maria Maggiore, però, gli si sono fatti incontro altri giovani - tutti nordafricani ha riferito alle forze dell'ordine la vittima - che, forse scambiandolo per un'altra persona, hanno iniziato ad offenderlo e a cercare di colpirlo, a colpi di bottigliate. Non un manipolo di persone, ma addirittura una quindicina di uomini, forse venti. Al trentaquattrenne non è riamasto altro da fare che cercare riparo all'interno del Caffé Cavour, la cui barista vedendo il cliente rientrare precipitosamente e ferito, ha subito chiuso la porta, barricandosi all'interno assieme al giovane.

Da lì è partita la chiamata al numero unico di emergenza 112 con gli operatori che hanno inviato tra via Cavour e piazza Santa Maria Maggiore i carabinieri ed i sanitari, in ambulanza. Sul posto a supporto dei militari dell'Arma anche agenti della polizia: i carabinieri sono riusciti a bloccare uno dei giovani aggressoricon gli altri che si sono invece dispersi, riuscendo a fuggire. Mentre l'aggressore bloccato veniva trasferito al comando provinciale di via Barbacovi, il trentaquattrenne ferito veniva accompagnato in ambulanza all'ospedale Santa Chiara, dove fortunatamente le sue condizioni non sono state giudicate gravi. Neppure il locale, che si è tramutato in un provvidenziale rifugio per il ferito anche grazie alla prontezza della barista, ha riportato danni, con gli aggressori del senegalese che non si sono accaniti contro vetrine o arredi.

comments powered by Disqus