Giovane «sfratta» novantenne e si barrica nell'appartamento
Pensava fosse il figlio, invece alla porta c’era uno sconosciuto. «Voglio dormire qui stanotte» le poche parole pronunciate da un giovane africano che si è introdotto con furbizia nell’appartamento di un’anziana e l’ha praticamente sfrattata, costringendola a passare la notte altrove.
Ha dell’incredibile la disavventura capitata ad una donna di 90 anni, che abita nella zona di Madonna Bianca. La pensionata vive sola, è autosufficiente, riceve quotidianamente le visite dei parenti. Venerdì sera stava aspettando il figlio, ma si è ritrovata uno sconosciuto in casa: un giovane immigrato che, messo in fuga dal vicino, se ne è andato portando via le chiavi dell’abitazione per poi tornare qualche ora dopo. Ha passato la notte nell’appartamento, si è barricato in casa e, ieri mattina, solo dopo numerose insistenze dei carabinieri si è deciso ad aprire l’uscio. Lo straniero, un 27enne centrafricano richiedente asilo, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per violazione di domicilio con l’aggravante di aver circuito una persona anziana.
La signora è tornata ieri pomeriggio nella sua abitazione. «Ma adesso ha paura a stare da sola - spiega la figlia - la prima notte l’ha trascorsa da me, questa sera (ieri sera per chi legge, ndr) andrà da mio fratello».
La figlia racconta quanto accaduto venerdì sera. «Mia madre stava aspettando mio fratello. Erano circa le 20.30. Quando ha sentito il campanello ha aperto la porta. Il corridoio era poco illuminato, e la persona entrata, come mi ha raccontato mia madre, aveva il volto coperto da un cappuccio e si è subito seduta su una sedia vicino alla televisione. Accendendo la luce mia mamma si è accorta che quello non era il figlio, ma uno sconosciuto, un giovane africano che mai aveva visto prima d’allora.
Ha urlato, ha tentato di cacciarlo, ha preso il bastone che utilizza per muoversi e ha colpito lo sconosciuto alla schiena, ma questo giovane voleva rimanere a dormire a casa. Le grida hanno attirato l’attenzione del vicino, che è subito intervenuto. Lo sconosciuto è scappato portandosi via le chiavi di casa». La figlia è arrivata pochi minuti dopo, ha cercato di tranquillizzare la signora. «Mia madre non poteva rimanere a dormire lì: l’ho portata a casa mia. Ha passato una notte agitata, come è immaginabile».
Ieri mattina la figlia dell’anziana è tornata nell’appartamento. «Non sono riuscita ad aprire la porta: c’era una chiave inserita all’interno» spiega. Ha provato a bussare, ha suonato più volte il campanello, ma nulla. Si è rivolta ai carabinieri. Poco dopo le 8 una pattuglia del radiomobile è arrivata sotto casa dell’anziana. I militari, dopo diversi tentativi, sono riusciti a farsi aprire la porta.
All’interno dell’abitazione c’era lo sconosciuto della sera prima, barricato: aveva abbassato le tapparelle e inserito la leva di sicurezza, messo il manico della scopa di traverso ad una portafinestra per evitare intrusioni dall’esterno. Lo straniero, dopo aver occupato abusivamente l’appartamento, non voleva andarsene. Ai carabinieri che tentavano di accompagnarlo fuori dall’abitazione ha risposto con calci e pugni. È scattato l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale, che si aggiunge alla denuncia per violazione di domicilio. Domani l’africano comparirà davanti al giudice per la direttissima. Dai documenti risulta sbarcato a Reggio Calabria nel 2013. In cinque anni ha combinato parecchi guai in giro per l’Italia, collezionando denunce di vario tipo. Era stato arrestato anche una decina di giorni fa a Trento, per motivi di droga.