Istat, inflazione cresce a Bolzano che resta la più cara d'Italia
A febbraio 2018, in confronto allo stesso periodo dello scorso anno, l’inflazione riferita ai capoluoghi delle regioni e delle province autonome registra rallentamenti o inversioni di tendenza, con le eccezioni di Bolzano, dove la crescita dei prezzi è più ampia ed è pari all’1,6% (come nel mese precedente) e di Venezia, che accelera lievemente (+1,1% da +1,0%).
Lo rileva l’Istat aggiungendo che a decelerare sono i prezzi di Genova (+1% da +1,4% di gennaio), Trento, Firenze (+0,9% per entrambi, rispettivamente da +1,1% e +1,3%), Aosta (+0,8% da +1,2%), Cagliari (+0,7% da +0,9%), Torino, Milano, Bologna e Catanzaro (+0,5% per tutti e quattro i capoluoghi di provincia, rispettivamente da +0,9%, +1,1%, +1% e +0,9% registrato a gennaio).
A Potenza e Ancona i prezzi scendono (-0,6% la prima, -0,3% la seconda, dopo la variazione nulla di gennaio) mentre Bari (-0,3% da +0,1%) e Napoli (-0,1% da +0,4%) invertono la tendenza.
Per quanto riguarda i comuni con più di 150 mila abitanti che non sono capoluoghi di regione, i tassi tendenziali di crescita dei prezzi più sostenuti si registrano a Reggio nell’Emilia (+1,4%), Parma e Ravenna (entrambi +1,0%) mentre quelli più contenuti a Messina e Brescia (entrambi +0,4%).
In base ai dati Istat, l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato il podio delle città più care d’Italia e la classifica delle regioni più costose in termini di aumento del costo della vita. Secondo lo studio dell’associazione di consumatori, in testa alla graduatoria dei capoluoghi più cari si conferma Bolzano, con il picco dell’inflazione, 1,6%, equivalente, per una famiglia da quattro componenti, ad una spesa supplementare su base annua di 895 euro (681 per la famiglia tipo Istat da 2,4 componenti), contro una media per l’Italia di 193 euro.
Al secondo posto Venezia, dove il rialzo dei prezzi dell’1,1% determina un aumento del costo della vita, per una famiglia di quattro persone, pari a 515 euro (402 per la famiglia media Istat) e, terza Trento, dove l’inflazione dello 0,9% comporta un aggravio annuo di spesa di 459 euro (284 per la famiglia tipo).
In testa alla classifica delle regioni più costose, in termini di rincari, ancora una volta, il Trentino Alto Adige, dove l’inflazione dell’1,2% significa, per una famiglia di quattro persone, una batosta pari a 649 euro su base annua (443 per la famiglia media Istat da 2,4 componenti).
Segue la Toscana, dove l’incremento dei prezzi pari allo 0,9% implica un’impennata del costo della vita pari a 411 euro (305 per una famiglia media) e, terza, la Liguria, dove l’inflazione dello 0,9% genera una spesa annua supplementare di 362 euro (247 per la famiglia media).