Tani abbassa le serrande: addio dopo 57 anni di attività
Alla fine del maggio prossimo «Tani» chiuderà i battenti. È un pezzo di storia recente della città che se ne va, quello legato all’attività di confezionamento e posa di tendaggi, tanto che Lorenzo Tani, che assieme ai fratelli Tania e Gabriele ha ereditato le redini dal padre, l’ottantacinquenne cavalier Eugenio, nell’annunciare la svendita totale ha dovuto specificarlo: «Non è una bufala».
In città, effettivamente, sono in tanti coloro che potrebbero non credere sul serio alla fine dell’avventura iniziata cinquantasette anni fa, nel 1961, grazie all’arrivo in Trentino di una giovane coppia fiorentina, Eugenio Tani con la moglie Piera.
«Invece è proprio così - spiega Lorenzo - anche se non è stato facile comunicarlo a papà e ai nostri dipendenti. In tutto adesso siamo in otto, compresi noi fratelli. Una decisione sofferta, ma riguardo alla quale ormai io e i miei fratelli, Tania con convinzione, Gabriele maggiormente a malincuore, non intendiamo cambiare idea: dal prossimo 4 aprile daremo il via alla svendita per offrire alla clientela gli ultimi assortimenti, dopodiché sull’esperienza di «Tani tendaggi e tappeti calerà il sipario».
Una decisione che non è stata dettata dalla crisi, ma dall’esaurirsi di un ciclo, spiega ancora Lorenzo Tani: «Il settore non è in declino e, grazie alla professionalità che ci ha contraddistinto da sempre, la crisi ci ha colpito in maniera limitata. Chiudiamo perché comunque la concorrenza di altri canali di vendita, a partire dal web, è sempre più forte e per le prospettive che, per le realtà tradizionali come la nostra, non sono rosee. Inutile nasconderselo: il nostro come quello di molti altri settori, è un mercato che sta cambiando. Abbiamo ricevuto un’ottima offerta per gli spazi commerciali di via Brennero e così, dopo averci pensato a lungo, siamo giunti a maturare questa decisione».
In via Brennero da giugno arriverà una realtà del bresciano operante nel campo dell’abbigiamento, mentre ancora non vi sono certezze per quel che riguarda gli spazi di vendita di Rovereto - di proprietà della famiglia Tani - e di largo Carducci, dove invece «Tani» è in affitto e saranno i proprietari a decidere a chi dare spazio dopo che la piccola area espositiva di tappeti e tendaggi verrà smantellata.
Chi ha qualche anno sulle spalle ricorderà come negli anni d’oro Tani era arrivato ad avere punti vendita in via Gorizia, via Perini, via Mantova, via San Pietro.
Un pezzo di storia non solo del commercio trentino, quella che si chiude con la scomparsa del marchio «Tani», ma anche di vita sociale della città, con il cavalier Eugenio che fu tra le anime del «Pool» di imprenditori a sostegno del Trento degli anni d’oro, quelli di Del Favero e di un Briamasco calcato da gente del calibro di Domenghini prima e Toldo poi, di Scali e Sala, di Codognato e Daldosso. Anni di gloria ormai lontani, con «Tani» che ammaina la bandiera in una giornata segnata dall’ennesimo tonfo di una società aquilotta che annaspa nei bassifondi della serie D pareggiando con l’ultima in classifica.
Lorenzo Tani è certo che l’addio sarà all’insegna del calore: «Già da qualche giorno abbiamo molte richieste e sarà difficile accontentarle tutte, soprattutto per quel che riguarda la posa in opera».