Commercianti, patto antidegrado L'impegno per riqualificare San Marco
Il degrado si combatte anche a colpi di clic. «È inutile girarci attorno, qui abbiamo una centrale dello spaccio. Noi fotografiamo i ragazzi che sono qui ogni giorno a fare i loro affari: poi mandiamo le immagini a polizia e carabinieri». Luigi Coppola , originario della provincia di Napoli, è chef nonché titolare di «Terramia», il locale che ha preso il posto dello storico Chiesa all'interno del parco di San Marco. «Siamo aperti dal 20 dicembre, ma è da luglio, da quando sono iniziati i lavori, che cerchiamo di combattere il degrado di questa zona» spiega.
Giovedì scorso tre ragazzi di origine nordafricana hanno rubato una katana, una spada giapponese, alla Coltelleria San Marco. Hanno agito con strafottenza: «Ed ora chiamate pure i carabinieri, che a me non interessa» aveva detto uno del gruppetto prima di uscire. Si tratta di giovani che si vedono spesso nella zona e che, evidentemente, non hanno nulla da fare.
Basta fare un giro durante il giorno per rendersi conto che il giardino a due passi dal Castello del Buonconsiglio non è per famiglie: da mattino a sera vi stazionano personaggi che utilizzano gli angoli come wc a cielo aperto e le aiuole come deposito per le sostanze stupefacenti. «Alcuni nostri clienti sono stati avvicinati da giovani che proponevano loro vari tipi di droga, come in un supermarket. Qualche giorno fa è passata la guardia di finanza con i cani. Polizia e carabinieri vengono spesso, almeno due volte al giorno. È inutile nascondersi: il degrado c'è, anche se la situazione sta migliorando - prosegue Coppola - Noi ci siamo subito rivolti al Comune, abbiamo preso contatti con l'assessore Stanchina, con l'ingegner Patton. Non appena vediamo qualcosa che non va chiamiamo le forze dell'ordine. Abbiamo rischiato la rissa con i ragazzi del parco: noi scattavamo le fotografie e loro ci hanno detto di lasciarli stare, che erano lì per lavorare. Ho risposto che il loro lavoro non mi sembra onesto. Il lavoro onesto è il nostro, dalle 8 del mattino alla mezzanotte in cucina».
All'interno del parco, come spiega Coppola, da una quindicina di giorni sono partiti i lavori di riqualificazione. «L'amministrazione si sta muovendo. È stata tagliata l'erba, c'è la nuova illuminazione e sono state installate le telecamere. Il 9 aprile dovrebbe chiudere l'accesso da via Marchetti e anche tutta quell'area. Fino all'inaugurazione del nuovo parco, prevista a fine maggio, ci hanno spiegato che rimarrà aperta al pubblico solo la zona davanti al ristorante».
Un piccolo passo verso una riqualificazione che viene chiesta da anni dai commercianti della zona. «Il degrado si percepisce anche qui. E c'è da quando la questura ha lasciato piazza Mostra - evidenzia Luca Torta della Casa del Caffè di via San Pietro - C'è una volontà di spostare l'asse cittadina in un altro versante, verso il Muse, andando a degradare parte del Giro al Sass. Pensiamo a via Marchetti ed ai vicoli vicini, dove le botteghe dei piccoli artigiani ora hanno chiuso. E pensiamo al Castello del Buonconsiglio: sotto la gestione Marzatico attirava flussi di turisti a prescindere dalle mostre proposte, mentre ora c'è il pienone per i grandi eventi oppure la domenica. Se si ha un polo turistico si attirano le persone. Credo che gli investimenti della politica su un altro versante della città siano per dare una giustificazione al Muse».
Luca Torta, che ha senza dubbio un osservatorio privilegiato sulla città e da anni non manca di annotare i cambiamenti e le eventuali mancanze, suggerisce una valorizzazione della zona a partire da piazza Mostra, coinvolgendo il parco e passando per via San Marco, via San Pietro, via Marchetti e per i vicoli di collegamento. «Servirebbe riposizionare un servizio al cittadino per l'ordine pubblico. Se prima c'era la questura, ora potrebbe essere aperto un ufficio del vigile di quartiere. Il parco di San Marco inoltre potrebbe ospitare start-up, associazioni sportive, in modo che sia vissuto da tutti, anche dalle famiglie. Magari proponendo un mercatino o delle bancarelle fisse per i turisti».
Vorrebbe che sia fatto qualcosa di più per abbellire la zona Armando Turrini , padre di Giorgio, titolare del negozio Dolci Pensieri J3 di via San Marco. «La via è abbandonata. Io sono nato a Trento e posso dire che fino a 20 anni fa San Marco e via del Suffragio erano le strade più belle della città. Ora non lo sono più - spiega - Fino ad un mese fa c'erano gruppi anche di 30 ragazzi che si trovavano sotto il portico della chiesa di San Marco con musica alta. Ora ce ne sono di meno, forse hanno cambiato giro. Davanti al negozio capita spesso di trovare al mattino bicchieri e bottiglie. Vicino a noi sono state rotte due fioriere e spesso dentro le piante vengono gettate le immondizie».
La situazione sembra andare meglio risalendo la strada verso via Manci. «Davanti al mio negozio fortunatamente non ho mai trovato rifiuti o sporcizia. Ma sono qui da sola, una certa preoccupazione c'è dopo l'episodio della katana rubata - evidenzia Lorenza Hauser , titolare della boutique di abbigliamento Lori - Certe zone tendo ad evitarle. Sono di Mezzocorona e non utilizzo il treno per non passare da piazza Dante. Piuttosto prendo la Trento-Malé».
«Qui siamo tranquilli - spiega Carmen Michelacci , titolare della boutique di calzature Michelacci - È la zona attorno al parco ad essere degradata. Ed è lì che la politica deve intervenire, come succede per piazza Dante».