Migranti, l'Austria minaccia di chiudere il Brennero
La libera circolazione in Europa sancita dal trattato di Schengen è a rischio dopo l’accordo nel governo tedesco sui respingimenti dei migranti. L’Austria si è detta pronta a blindare il Brennero se Berlino chiuderà le proprie frontiere.
E la reazione italiana non si è fatta attendere: «Vienna se ne dovrebbe assumere le responsabilità», ha avvertito il ministro degli Esteri Enzo Moavero, invocando la «cooperazione» tra i partner promossa nell’ultimo vertice Ue.
Nel governo, comunque, è altrettanto chiaro che è meglio giocare d’anticipo per arginare gli arrivi dei profughi, e così Matteo Salvini ha sentito al telefono il collega tedesco Horst Seehofer, concordando il primo faccia a faccia l’11 luglio.
In Germania la linea dura del ministro dell’Interno sembra aver pagato, perché l’intesa raggiunta con la cancelliera Angela Merkel di fatto prelude ad un restringimento delle maglie in materia di accoglienza: i profughi arrivati lì ma registrati nel Paese di primo approdo, spesso l’Italia, saranno chiusi in zone di transito vicino ai confini e potranno essere respinti una volta accertato che non hanno diritto all’asilo o che hanno già avviato la procedura altrove. In Austria è già scattato l’allarme. Il cancelliere Sebastian Kurz, presentando al parlamento di Strasburgo le linee guida della presidenza semestrale dell’Ue, ha evocato una «reazione a catena» alla possibile chiusura delle frontiere tedesche. Ed ha minacciato interventi per «proteggere i confini meridionali» del suo paese.
Quindi anche il Brennero. Kurz ha auspicato «un’Europa senza frontiere interne nel medio e lungo termine», ma ha puntualizzato di «non poter fare promesse» sulle tempistiche necessarie per tornare al completo funzionamento di Schengen, che tra l’altro è stato indebolito anche dall’emergenza terrorismo. Tanto più se alcuni paesi, come la Germania, adotteranno «misure nazionali». Di fatto, quindi, frontiere chiuse a discrezione di ognuno a tempo indeterminato.
Roma ha subito fatto muro. «Il Consiglio europeo ha affermato che l’immigrazione è una questione europea e serve uno sforzo condiviso», ha ricordato il ministro Moavero, chiarendo che chiudere il Brennero «sarebbe contro questo spirito». Il collega Matteo Salvini, invece, non si è scomposto per gli avvertimenti di Vienna, anzi ha rilanciato: se loro chiudono il Brennero «noi abbiamo tutto da guadagnarci perchè sono più i migranti che entrano in Italia» che quelli che passano il confine verso l’Austria. Allo stesso tempo, il titolare del Viminale sa che il problema esiste, perchè con i confini nazionali chiusi l’Italia non avrebbe il sostegno richiesto per alleggerire il peso dei migranti in arrivo dal Nord Africa via mare.
La prossima partita di Salvini, in quest’ottica, si giocherà l’11 luglio a Innsbruck, al consiglio informale dei ministri dell’Interno dei 28. Nella cittadina austriaca Salvini tenterà di disinnescare la «bomba» dei respingimenti dalla Germania, che su questo fronte ha degli accordi con Spagna e Grecia, ma non con l’Italia. Oggi ha sentito al telefono il collega tedesco Seehofer, con cui ha discusso «soluzioni condivise per il contrasto dell’immigrazione clandestina anche tra un paese e l’altro dell’Ue e la protezione delle frontiere esterne», ha riferito lo stesso Salvini. I due ministri, inoltre, hanno concordato un bilaterale proprio a Innsbruck, prima della riunione Ue.