Assegno unico, più sostegno «Ma aiuto anche a partite Iva»
Un maggiore sostegno per i disoccupati deboli unito a vantaggi per chi si attiva alla ricerca di lavoro. La giunta provinciale ha approvato ieri alcune integrazioni alla disciplina dell’«assegno unico». «Stiamo realizzando un vero reddito di cittadinanza» è il commento del vicepresidente Alessandro Olivi.
L’«assegno unico» si caratterizza sempre di più come un vero reddito di comunità, che mette al centro i bisogni delle famiglie trentine attraverso il sostegno al reddito ma soprattutto mediante politiche di inclusione in favore dei figli minori, servizi per la prima infanzia e aiuti per la disabilità. In soli 9 mesi dall’entrata in vigore, ha garantito il sostegno al reddito di quasi 40 mila famiglie, di cui 30.000 con figli minori, 2.500 con figli all’asilo nido e oltre 5.500 famiglie con componenti invalidi. Nell’ambito del sostegno al reddito si è verificato un incremento dei nuclei beneficiari (+5.000) e delle risorse erogate (+12 milioni). Con il provvedimento approvato in via definitiva ieri viene garantito un contributo maggiore, che cresce in base al numero dei componenti del nucleo familiare, a coloro che perdono il lavoro e hanno esaurito gli ammortizzatori sociali.
Si valorizza, inoltre, l’impegno di coloro che nel periodo di percezione dell’assegno per il sostegno al reddito si attivano per trovare lavoro e migliorano la loro condizione reddituale. Altra importante novità è che sia il livello di protezione sociale con l’aumento del sostegno al reddito, sia l’incentivo previsto per chi migliora la propria condizione lavorativa sono maggiori per la componente femminile e per i lavoratori senior over 55. Sulle novità dell’assegno unico, interviene Confesercenti del Trentino. «Bene l’aiuto nei confronti di chi perde il lavoro. Ma servono strumenti, ammortizzatori sociali, anche per le partite Iva, ovvero i piccoli imprenditori e i lavoratori autonomi che non hanno nessun supporto per gestire l’attività o la chiusura in caso di difficoltà» commenta Mauro Paissan, vicepresidente di Confesercenti del Trentino.
«Siamo d’accordo con Olivi - prosegue Paissan - ma proponiamo e ribadiamo anche la necessità di un Fondo di Solidarietà per chi non ha un lavoro dipendente, ma autonomo».