Poste, nuova «rivoluzione» Il postino suona ogni 2 giorni
In Trentino, come in molte altre province italiane, si va verso una nuova rioganizzazione del servizio postale. Anzi, Trento e Bolzano saranno tra le province «apripista» del Piano di implementazione del recapito a giorni alterni visto che sono state inserite dall’azienda nello «step 1» per cui è prevista la partenza tra febbraio e marzo 2019. Rispetto ad altre province il Trentino (ma anche l’Alto Adige che per primo si era dimostrato pronto a pagare per avere standard di recapito più elevati) dovrebbe beneficiare di servizi aggiuntivi per mitigare l’impatto della consegna a giorni alterni.
Dell’ormai imminente decollo del nuovo modello di recapito azienda e sindacati parleranno in un incontro previsto per domani. Sarà una delle prime occasioni per verificare come l’accordo sottoscritto con la Provincia trovi concreta applicazione. Le linee guida dell’intesa Poste le riassume così: «La Provincia subentra, limitatamente al proprio territorio, allo Stato nel finanziamento del servizio postale universale». Inoltre «Poste si impegna a garantire alla Provincia una serie di servizi aggiuntivi rispetto al servizio universale postale i cui importi saranno a carico della Provincia stessa».
Di fatto si va verso un ampliamento del recapito a giorni alterni - già in vigore ormai da un anno nei centri di Borgo, Primiero e Vezzano - ad altre aree del Trentino (cioè i comuni indicati dall’Agcom), mentre per ora si dovrebbero salvare i centri maggiori come Trento, Rovereto e Pergine.
Vediamo intanto cosa prevede Poste nel suo «focus» sul recapito in provincia di Trento. L’assetto al 31 dicembre 2017 vedeva operative 360 zone e linee (con cui si assicurava il servizio universale) più altre 28 unità per «messi ed altre attività dedicate» (come la consegna dei pacchi Amazon, servizio in costante crescita). L’applicazione del «Modello Joint Delivery» per il Trentino prevedeva un assetto a fine riorganizzazione di 235 zone e linee di mercato più 43 unità sulla linea business. L’«obolo milionario» versato a Poste dalla Provincia introduce a regime numeri diversi, con la linea business molto potenziata: 200 zone e linee di mercato (- 35 unità rispetto al modello di recapito ordinario), 110 per la linea business (+67). Il totale finale è 310 invece di 278 e dunque rispetto al modello ordinario applicato altrove in Trentino dovrebbero entrare in servizio almeno 32 nuovi portalettere.
Per un numero sempre maggiore di trentini da febbraio dell’anno prossimo il postino suonerà a giorni alterni. Ma le «linee business» in teoria dovrebbero limitare l’impatto negativo garantendo anche nelle zone più remote la consegna quotidiana della posta più urgente come giornali quotidiani, raccomandate e pacchi Amazon.
In particolare la convenzione sottoscritta a febbraio dal presidente della Provincia Ugo Rossi e dall’Ad di Poste Italiane Matteo Del Fante prevedeva di «non ridurre l’attuale numero degli uffici postali nei Comuni con meno di 5.000 abitanti». Due erano le voci di spesa più significative: 1.463.000 euro per il «recapito integrativo dei quotidiani» nei giorni e nelle località interessati dal servizio a giorni alterni e 1.371.000 euro per la consegna dei prodotti editoriali al sabato. Gli altri 700mila euro l’anno servono ad assicurare l’installazione (per chi ne fa richiesta) di cassette destinate al recapito degli invii, oltre a 10 cassette azzurre per la corrispondenza internazionale ed un locker per l’e-commerce. Poste si impegnava inoltre ad introdurre 20 mezzi ecologici per i servizi di recapito, la rete wifi in tutti gli uffici postali ed i palmari per tutti i portalettere.