Kompatscher da Salvini: il Decreto Sicurezza non va
Sta per varare la nuova giunta di Bolzano insieme alla Lega Nord, ma il governatore altoatesino non rinuncia a criticare le politiche nazionali. Il Decreto sicurezza è stato ad esempioal centro dell’incontro di oggi pomeriggio a Roma tra il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, e il Ministro degli interni, Matteo Salvini. «La strada che è stata intrapresa non consentirà di raggiungere gli obiettivi di maggiore chiarezza e maggiore sicurezza», ha sottolineato Kompatscher, il quale già lo scorso mese di ottobre, assieme ai governatori di diverse altre regioni italiane, aveva espresso le proprie perplessità al Ministro. Il tutto anche alla luce della proposta, sempre in tema di richiedenti asilo, che era stata avanzata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome su iniziativa dell’Alto Adige.
Durante l’incontro di oggi, il presidente della Provincia di Bolzano si è detto convinto che «il decreto sicurezza porterà ad avere ancora più richiedenti asilo costretti a vivere per strada, con le conseguenze che si possono immaginare. L’esperienza maturata in Alto Adige, invece, dimostra che nelle forme attuate il programma SPRAR può funzionare, soprattutto quando le responsabilità vengono suddivise e affrontate con serietà. L’impegno che abbiamo dimostrato, e i risultati ottenuti, non possono comportare una redistribuzione sul territorio che vada a nostro svantaggio».
A proposito di equa distribuzione sul territorio, Kompatscher ha ricordato l’importanza di comprendere anche quelle persone che raggiungono autonomamente, via terra, l’Italia da altri paesi europei, oppure si spostano da una Regione all’altra. «Soprattutto per le zone di confine come l’Alto Adige questo rappresenta un problema», ha spiegato Kompatscher, il quale ha ribadito che tutti i richiedenti asilo presenti in Italia dovrebbero essere presi in considerazione. «Si tratta della base - ha detto - per poter avere un sistema di distribuzione sul territorio che sia equo e che consenta di mettere in pratica le misure ad esso collegate».
Secondo i vertici del Ministero degli interni, il compito di segnalare le persone che devono essere ricomprese nel sistema di riparto nazionale spetta ai prefetti; il presidente della Provincia di Bolzano, dal canto suo, ha ricordato che nella maggior parte dei casi, coloro che raggiungono l’Italia via terra lo fanno dopo essersi vista negata la richiesta di asilo da altri paesi. L’obiettivo, dunque, deve essere quello di fare in modo che il diniego alla richiesta di asilo da parte di altri paesi della UE venga automaticamente riconosciuto anche in Italia: ciò consentirebbe di risparmiare una notevole mole di procedure.
Questo passaggio è stato condiviso dai partecipanti all’incontro, ed è stato sottolineato che si sta lavorando per un’attuazione nel più breve tempo possibile. «Rimango convinto - ha aggiunto Arno Komptascher - che nel lungo periodo l’unica soluzione possibile sia quella di un sistema unico a livello europeo per le procedure di richiesta di asilo, unica strada possibile per avere maggiore sicurezza e chiarezza, abbattere la burocrazia e ridurre il fenomeno della migrazione interna alla UE da parte dei richiedenti asilo».
Necessità di fare fronte comune, secondo Kompatscher, anche per quanto riguarda le procedure da seguire non solo per i rimpatri, ma anche per l’inserimento nella società di coloro che ottengono parere positivo alla propria richiesta di asilo. «In futuro vogliamo puntare ancora con più forza sul programma SPRAR - ha detto il Landeshauptmann - e per questo motivo, ricevendo rassicurazioni in merito, ho chiesto che venga trovata una modalità di distribuzione delle persone sul territorio che non vada a svantaggio dell’Alto Adige».
Secondo Kompatscher, infine, occorre una linea unitaria nei confronti di chi non ha diritto di rimanere in Italia. «Occorre chiarere il loro status giuridico sino al rimpatrio, e anche in questo caso è importante avere la garanzia di una suddivisione di compiti e competenze, nonchè l’applicazione di standard unitari a livello nazionale, in modo tale da evitare gli spostamenti all’interno del territorio fra Regioni e Regioni». In conclusione, a nome di tutte le Regioni, il presidente altoatesino ha chiesto al Ministro Salvini di rafforzare il coordinamento fra il suo Dicastero e gli enti locali.