Villamontagna, rabbia dopo l'aggressione: «Violenti ed incivili se ne devono andare»
È tanta la rabbia a Villamontagna dopo l’aggressione subita nella serata di domenica dai gestori del Dylan café, nella piazza del sobborgo. Un episodio a seguito del quale due giovani, uno dei baristi - Nicola Nicolussi - ed un altro avventore, hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari a causa dei colpi subiti dai facinorosi presentatisi nel locale in evidente stato di alterazione. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine intervenute nella serata dell’altro ieri, i responsabili dell’aggressione sarebbero dei nomadi ed in paese il malcontento è grande: si tratterebbe solo dell’ultimo e più grave episodio di una serie di comportamenti poco civili da parte di alcune persone a cui è stato destinato un alloggio Itea del paese e di loro conoscenti.
Ieri sera proprio al Dylan café si è tenuto un incontro organizzato spontaneamente dalla popolazione, con l’obiettivo di trovare una posizione comune da presentare agli amministratori riguardo all’insostenibile situazione creatasi. Già oggi partirà la raccolta firme su un documento da presentare al Comune per chiedere una visita in paese di un assessore e lo sfratto dalle case di chi è stato protagonista della rissa. «In paese siamo sempre stati accoglienti nei confronti di tutti - spiegano i residenti - ma quanto è accaduto è gravissimo. Bisogna dire apertamente come stanno le cose: ci sono delle persone qui che non sanno rispettare le regole della civile convivenza. Se poi portano anche ad episodi di violenza che non hanno mai trovato spazio nella nostra comunità, è ora che chi di dovere intervenga».
Una situazione di fronte alla quale ieri sera si è radunata, proprio all’interno del bar, una settantina di persone, presente anche il consigliere provinciale Claudio Cia. Unanime la posizione del sobborgo: quel gruppo di persone, che in oltre un anno di residenza non ha fatto che creare tensioni, non può più rimanere nella comunità e chi ha scelto per loro la sistemazione di Villamontagna dovrebbe trovare un’alternativa.
Oggi ha preso posizione anche la giunta provinciale: «Fermo restando che spetta alle forze dell’ordine il compito di ricostruire i fatti e individuare i responsabili», dalla Giunta arriva la «ferma condanna delle aggressioni che si sono verificate in un bar di Villamontagna». «Sono in corso accertamenti anche da parte nostra - comunica l’assessore Stefania Segnana - ed abbiamo dato disposizioni ad Itea di verificare quali provvedimenti è possibile adottare allo stato attuale, qualora fosse confermato che la responsabilità di questi comportamenti violenti sia in capo a persone che stanno beneficiando di un alloggio pubblico. Non è accettabile - aggiunge la rappresentante dell’Esecutivo provinciale - che, con azioni del genere, pochi individui sperperino quel patrimonio fatto di solidarietà e capacità di convivenza nel rispetto delle regole che è sempre stata la ricchezza del Trentino».
In realtà, l'assessore provinciale Segnana non ha alcun potere sulla vicenda: oltre a scavalcare le prerogative investigative delle Forze dell'Ordine - che non dipendono dalla provincia - e prevaricare l'attività del potere giudiziario - anche questo indipendente dalla provincia - l'assessora non potrà fare altro che aspettare una eventuale condanna in sede giudiziaria dei responsabili. Ed Itea non potrà intervenire se i fatti non si sono svolti all'interno di uno stabile Itea, mettendo a repentaglio la sicurezza degli inquilini (ma il bar non lo è). Dunque, un comunicato che esprime soltanto un legittimo auspicio di Segnana.