Consegnate le offerte per continuare i corsi di italiano ai migranti
L’associazione «Demo» 20 giorni fa, in risposta al taglio dei servizi di integrazione dei migranti decisi dalla politica nazionale e locale, aveva lanciato l’iniziativa #PRIMALITALIANO: una raccolta fondi per continuare a finanziare almeno in parte quelle lezioni cosi bruscamente interrotte.
Oggi a Trento, alla presenza di alcuni aderenti all’iniziativa e del presidente dell’Associazione Mattia Civico, sono stati consegnanti pubblicamente i soldi raccolti (12.840 euro) al Centro Astalli che insieme alla cooperativa Samuele e a quanti vorranno partecipare attivamente si è impegnato a convertire questi fondi in almeno 642 ore di lezioni di italiano per stranieri.
Nel presentare l’iniziativa, Mattia Civico ha ricordato quanto la conoscenza dell’italiano sia importante, basilare irrinunciabile per un incontro positivo e costruttivo e che il rischio di questi tagli sia quello di indebolire la comunità intera: «crediamo nell’incontro, nella conoscenza e nella nostra e altrui umanità. Non abbiamo paura degli altri e non siamo disponibili a vivere alimentati dal sospetto e dalla cattiveria: siamo responsabili di ciò che accade a noi stessi e a chi ci sta accanto; crediamo nella buona integrazione, che costa fatica a chi accoglie ma anche a chi chiede di essere accolto».
Ha poi ricordato che «il taglio dei fondi per l’italiano (ma anche per l’assistenza psicologica e l’accompagnamento al lavoro) significano nell’immediato più disoccupazione e più insicurezza almeno per 150 giovani professionisti che hanno studiato, investito il proprio tempo per prepararsi al meglio a questa delicata funzione: a queste persone vogliamo dire grazie e devono sapere che la loro professionalità è un valore e ci sta a cuore».
Infine la richiesta alla politica: «non vogliamo né possiamo sostituirci alla politica: chiediamo che chi ci governa riveda le proprie scelte, per contribuire a costruire una comunità non basata sulla contrapposizione, ma sulla possibilità di un incontro, basato sul reciproco riconoscimento e rispetto. E a chi non governa ma siede nelle istituzioni chiediamo di facilitare e promuovere una revisione degli attuali indirizzi. Per il bene di tutti».
Il presidente del Centro Astalli, Stefano Graiff, ha ringraziato l’associazione e i singoli donatori per questo gesto concreto di dissenso, espresso in maniera costruttiva ed efficace e ha sottolineato la valenza sociale e politica di questa iniziativa: «davvero questa iniziativa ci racconta di un’altra comunità, che crede nell’incontro e nella possibilità di costruire una società aperta ed accogliente».
Si è quindi impegnato a tradurre questi fondi in ore di italiano, con la collaborazione della cooperativa Samuele e delle realtà che sono già oggi impegnate nell’insegnamento della lingua italiana o nell’offrire occasioni di conversazione in lingua italiana. Ha anche ricordato il recente impegno della Diocesi con la quale vi è un dialogo e una collaborazione consolidate.
L’assemblea si è conclusa ribadendo che «queste 642 ore di italiano sono un contributo importante, ma sono soprattutto la richiesta rivolta alla politica, reiterata 642 volte, di non abdicare al proprio dovere di protezione, accoglienza, umanità».
Nella fotografia la consegna dei fondi (foto Stefano Bellumat)