Droga e alcol tra i minorenni Il Garante chiede azioni concrete
Dipendenze da droga e da alcol tra i minorenni: l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha scritto al Governo, alla Conferenza delle Regioni e a quella Stato Città. Con una nota di sensibilizzazione, la Garante Filomena Albano ha indicato 13 azioni da intraprendere a tutela di diritti fondamentali delle persone di minore età, primo tra tutti quello alla salute.
Tra di esse quella di riconoscere precocemente i preadolescenti a rischio di dipendenze, assegnando un ruolo importante ai pediatri di libera scelta e ai medici di famiglia. «Bisogna aumentare la frequenza dei controlli periodici, i cosiddetti ‘Bilanci di salutè, tra i 10 e i 14 anni» ha chiesto l’Autorità garante. «Vanno rafforzati, a livello locale, i controlli sul rispetto dei divieti di vendita ai minori di 18 anni nei luoghi frequentati da giovani e giovanissimi».
«Sono sempre più numerosi i giovanissimi che fanno uso di sostanze stupefacenti e alcoliche - osserva Filomena Albano - E come testimonia la comunità scientifica, si comincia sempre prima. È cambiato il modo di consumare droga, si allunga sempre di più l’elenco delle sostanze che eludono le norme vigenti e che possono essere reperite via internet».
L’Autorità garante ha ascoltato istituzioni, operatori e professionisti del settore.
Dalle audizioni è emerso un quadro con esperienze di rilievo, ma con un’offerta disomogenea sul piano nazionale. «Non si può sintetizzare in una sola azione ciò che è necessario fare: prevenzione e presa in carico, pure se precoce, sono solo due dei possibili interventi», spiega la garante.
Oltre all’incremento dei controlli tra 10 e 14 anni, l’Autorità garante ha suggerito - al compimento del 14 anno di età - che i pediatri trasmettano al medico di famiglia la scheda clinica dei ragazzi. Chieste campagne di sensibilizzazione, in particolare tra le giovani in età fertile, per informare i ragazzi sulle conseguenze dell’abuso di alcol.
L’Autorità ha raccomandato di promuovere il rafforzamento dell’autostima degli studenti e di coinvolgere gli adolescenti nella costruzione di siti e campagne di informazione. Chiesti corsi di formazione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza per gli agenti impegnati nei controlli. Suggeriti l’aggiornamento delle tabelle delle sostanze stupefacenti, l’analisi dell’applicazione dell’art. 75 del DPR 309/90 e la diffusione delle prassi più interessanti attivate dai Servizi sociali delle Prefetture a fini dissuasivi. Da attribuire, infine, alle unità mobili di prossimità anche la competenza a promuovere sani stili di vita.