Allarme per gli infortuni sul lavoro in Trentino
Nei primi otto mesi dell’anno in Trentino le denunce di infortuni sul lavoro all’Inail sono 5.323, di poco inferiori (-1,7%) all’analogo periodo del 2018. Calano da 4.953 a 4.810 gli incidenti in occasione del lavoro ma aumentano da 461 a 513 gli infortuni in itinere, cioè mentre si va o si viene dal posto di lavoro.
Ancora più preoccupante, però, è l’aumento degli infortuni mortali: 7 da gennaio ad agosto, lo stesso numero dell’intero 2018. In edilizia, in particolare, gli incidenti dei primi otto mesi 2019 sono 293, poco meno dei 300 dell’anno scorso. Nel porfido, invece, raddoppiano da 5 a 10. Ma la segretaria della Fillea Cgil Sandra Ferrari (nella foto) lancia l’allarme: ci sono infortuni non denunciati anche per l’esistenza di lavoro nero e irregolare.
«La Fillea Cgil del Trentino - afferma Ferrari - è molto preoccupata per i ripetuti recenti infortuni sul lavoro (due in edilizia negli ultimi giorni ndr) e la scarsa prevenzione sulla salute e sicurezza che emergono. Nel comparto delle costruzioni l’Inail registra infortuni in leggera diminuzione rispetto all’anno precedente. Tuttavia i dati del nostro territorio vanno valutati tenendo conto che vi è una certa percentuale di infortuni non denunciati oppure denunciati sotto forme varie come la malattia o le ferie».
Questo, prosegue Ferrari, «per evidenti motivazioni aziendali come ad esempio l’aumento dell’assicurazione Inail o in generale per evitare controlli ispettivi da parte degli organi competenti. Altri casi di infortuni riscontrati fanno emergere il lavoro nero e irregolare».
«Una delle proposte per una migliore prevenzione, condivisa anche con Feneal Uil e Filca Cisl, è quella di costituire un rappresentante del lavoratori territoriale per la sicurezza che, proprio per far emergere le situazioni di rischio al quale sono maggiormente esposti i lavoratori, possa effettuare dei sopralluoghi nei cantieri edili. Cosa dobbiamo ancora aspettare? Non riusciamo a capire perché, dopo tutti questi infortuni, purtroppo anche mortali, sia a livello territoriale sia nazionale, non si riesca a trovare delle soluzioni per mettere a tutto questo la parola fine». F. Ter.