Due studenti cinesi in isolamento a Trento
Due studenti cinesi, arrivati ieri a Trento, sono in isolamento fiduciario. Nessuna paura: non hanno il Coronavirus, non sono malati e non presentano alcun sintomo. Tuttavia devono sottoporsi alla procedura, volontaria, prevista dal Ministero, considerato anche che l’Italia ha dichiarato ieri lo stato di emergenza sanitaria. Gli studenti, quindi, non fanno parte delle 9.925 persone contagiate dal virus nel mondo, di cui 9.783 sono in Cina e in Italia sono 2. E non rappresentano nemmeno un caso sospetto. Spiegando meglio il doppio caso trentino, i due ragazzi sono giunti direttamente dalla Cina, ma non dalla zona di Wuhan, nella giornata di ieri. Essendo in provincia nell’ambito di uno scambio accademico, i responsabili hanno chiesto alle autorità come comportarsi. E a questo punto è scattata la procedura indicata dal protocollo: i due ragazzi sono invitati a rimanere in casa per 14 giorni, ovvero il periodo di incubazione del virus, evitando i contatti con l’esterno.
La decisione è stata suggerita ai due ricercatori, che adesso si trovano all’hotel Panorama di Sardagna, sobborgo di Trento, dove rimarranno per 14 giorni. Si tratta di una struttura chiusa che è stata riaperta per l’occasione e che potrebbe essere utilizzata anche nelle prossime settimane per ospitare altre persone provenienti dalla Cina, in vista dei rientri dopo i festeggiamenti per il Capodanno cinese.
D’altra parte, come detto, si tratta di persone sane, ma che provengono dall’area dove il virus si è diffuso. E siccome la zona considerata a rischio non è più solamente la città di Wuhan ma tutta la Cina, ecco che anche loro sono stati invitati a seguire le indicazioni precauzionali.
Certo che, nonostante le spiegazioni di cui sopra, questa situazione alimenta la preoccupazione, in alcuni casi “psicosi” che si sta infondendo nella popolazione, anche trentina. Lo dimostrano le mascherine, che stanno andando a ruba nelle farmacie di tutta la provincia, ma anche le precauzioni che in ospedale tutti, dai medici agli infermieri, dai pazienti ai parenti, stanno prendendo: nelle sale d’attesa, soprattutto pediatriche, è infatti difficile trovare qualcuno che non indossi le mascherine o che non si lavi le mani con costanza.
Nel frattempo l’ufficio stampa della Provincia ieri ha ribadito nel tardo pomeriggio che la cosiddetta task force provinciale è al lavoro e che ieri è stata inviata a tutto il personale sanitario e ai medici convenzionati una circolare informativa. Poi in tarda serata un secondo comunicato per spiegare cosa sia l’isolamento fiduciario. Infine, poco dopo, altre informazioni utili per i cittadini con la strategia da adottare contro il Coronavirus: «Informazioni corrette prima di tutto. Niente panico. Raziocinio e rispetto sono le parole d’ordine. Conoscere il problema, identificare i sintomi, prendere le giuste precauzioni e rifiutare voci incontrollate che creano allarmismi e psicosi».
Infine il gruppo di mediatori culturali provinciale che ha il compito di fornire ai loro connazionali tutte le informazioni utili a prevenire, riconoscere e gestire eventuali forme di contagio, è raggiungibile tramite il numero 331.6299111, esclusivamente dedicato alla comunità cinese.