Kompatscher recepisce il decreto ma con varianti: in Alto Adige obbligatorio per tutti coprirsi la bocca
Con il nuovo decreto, firmato l’altra sera del presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, vengono prolungate sino al 13 aprile le misure sinora in vigore su tutto il territorio nazionale per la lotta al Coronavirus. Questo prolungamento delle misure viene ora recepito anche per quanto riguarda l’Alto Adige. Ma con alcune «varianti» che sono stupefacenti.
Il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, ha firmato, ieri pomeriggio, la sedicesimaordinanza presidenziale contingibile e urgente in esecuzione del decreto firmato da Conte. «Tutte le misure per la tutela dal Coronavirus rimangono in vigore anche in Alto Adige sino al 13 aprile 2020» Sottolinea Kompatscher. E fin qui siamo nel solco nazionale.
Nella misura d’urgenza firmata oggi il presidente Kompatscher ha inserito però alcuni «adeguamenti» relativi alla nostra provincia riguardanti la tutela personale, il commercio, i titolari di imprese e «precisazioni» in merito agli spostamenti all’aperto.
Una novità è rappresentata dall’obbligo per tutta la popolazione altoatesina di coprirsi la bocca ed il naso ogni qual volta si esce di casa: mascherina obbligatoria sempre, ed è la prima volta che viene ordinato in Italia. Ma a questo scopo possono essere utilizzati oltre alla mascherina anche «una sciarpa, una fascia, uno scaldacollo». «Coprire la bocca ed il naso divengono quindi un dovere sociale. Si tratta di un segno necessario e tangibile di responsabilizzazione reciproca e solo uno dei cambiamenti delle nostre abitudini che dobbiamo porre in atto per superare l’attuale situazione d’emergenza» sottolinea il presidente facendo riferimento ai numerosi studi di esperti, in base ai quali, in questo modo, è possibile ridurre in maniera sensibile il rischio di contagio.
Va inoltre mantenuto - come previsto dal Governo - il distanziamento minimo di un metro dalle altre persone. Ma poi la misura d’urgenza prevede alcuni adeguamenti per l’Alto Adige anche per quanto riguarda il settore del commercio. Tutti coloro che attualmente lavorano nei negozi di generi alimentari, nelle macellerie e nei panifici devono essere dotati di dispositivi di protezione individuale. Queste attrezzature verranno messe a disposizione nei prossimi giorni da parte della pubblica amministrazione.
Nei negozi di generi alimentari e di vicinato della provincia d’ora in poi possono essere venduti anche articoli di cartoleria e altri oggetti di consumo giornaliero presenti nell’assortimento dei negozi, come, ad esempio, materiale di cancelleria.
La nuova misura d’urgenza consente ai proprietari delle imprese di accedere alle loro strutture. Anche i familiari del proprietario possono collaborare nell’azienda, laddove vivano nella stessa abitazione del titolare. Non sono però consentiti contatti personali con i clienti o con i fornitori.
Per quanto riguarda gli spostamenti all’aria aperta la misura d’urgenza precisa che il principio ispiratore della norma è «proteggi te stesso e gli altri».
«Ovviamente è importante per la salute psichica e fisica prendere una boccata d’aria, deve essere comunque evitata qualsiasi vicinanza con altre persone con le quali non si condivida lo stesso domicilio», sottolinea Kompatscher. Continua quindi ad essere valido il principio secondo il quale, chiunque esca dalla propria abitazione deve muoversi da solo.
Come previsto dall’attuale misura d’urgenza, è consentito al genitore di accompagnare i figli (anche più di uno alla volta), ma non possono incontrarsi con altre famiglie. Sono consentiti il movimento e lo sport, ad una distanza di tre metri dalle altre persone. Per tutti gli spostamenti vale il principio di restare nelle vicinanze della propria abitazione. La misura d’urgenza non dà indicazioni in merito alla distanza in metri dalla propria abitazione.
I Comuni possono comunque emanare una direttiva a questo proposito. Le attività di gioco e ricreative non sono consentite. I parchi e le aree adibite al gioco restano chiusi.
Non è altresì consentito sedersi sulle panchine pubbliche. Le Forze dell’ordine continueranno nella loro opera di controllo e la maggiore attenzione nell’osservanza delle regole sarà rivolta alla tutela della salute.