Sempre più famiglie in crisi per il coronavirus Bonus alimentare per 46.523 trentini
Il dieci per cento dei trentini è in ginocchio per colpa di Covid. Non si arresta la corsa al bonus alimentare. I dati usciti ieri nel corso della giunta del Cal, alla quale hanno preso parte virtualmente anche Maurizio Fugatti e gli assessori Mattia Gottardi e Achille Spinelli, sono scioccanti. Finora l’aiuto statale è stato concesso a 46.523 persone: di queste 14.189 hanno meno di 18 anni.
I numeri
Le domande presentate hanno toccato quota 15.303. Di queste ne ne sono state accolte 10.396 e respinte 1.433. Le restanti sono in fase di valutazione. Dei 2 milioni e 938mila euro arrivati da Roma ne sono già stati distributi un milione e 459mila (il 49,7 per cento).
Le richieste
A Trento le domande sono state 4.409: hanno ricevuto il semaforo verde 2.827. Riva del Garda è al primo posto nella classifica della percentuale più alta (il 96,9%) tra le risorse totali disponibili - 92mila euro - e quelle già distribuite (89mila euro. Al secondo posto si piazza Tione: dei 19mila euro qui destinati sono finiti, a chi ne ha diritto e che ha presentato la domanda, 17 mila. Seguono Calceranica e Castel Condino. Tra le Comunità di Valle, sempre nella medesima classifica, si piazza quella dell’Alto Garda e Ledro.
In cosa consiste il bonus
Il bonus prevede un importo di 40 euro a settimana per una persona singola, 60 per una famiglia di due persone, 80 per tre persone e 100 per quattro o più persone e in prima istanza verrà concesso per due settimane con versamento sul conto corrente. Lo possono richiedere i nuclei familiari residenti in Trentino che negli ultimi due mesi non abbiano ricevuto redditi e abbiano un saldo sul conto corrente bancario o postale inferiore ai mille euro alla data del 31 marzo scorso. Possono fare domanda anche coloro che abbiano entrate da lavoro, pensione o ammortizzatori sociali e un saldo sul conto inferiore a 3.000 euro.
Come domandarlo
La Provincia ha messo online il modulo per la richiesta. I cittadini che non fossero in grado di collegarsi via internet, potranno rivolgersi telefonicamente al servizio attività sociali del proprio Comune o Comunità di valle.