Domani scatta lo sfratto per 160 senzatetto
Il tempo stringe e lo «sfratto esecutivo» per ora incombe sulla testa delle 160 persone senzatetto, attualmente ospiti di centri di emergenza a Trento, per i quali però la Provincia ha disposto la chiusura da domani, dopo la proroga per la crisi covid (si tratta in parte di dormitori invernali).
«Significa che questi cittadini finiranno abbandonati per strada, magari forniti di kit da campeggio da parte della Provincia, cioè di uno “zaino della vergogna” istituzionale. Il minimo sindacale è una proroga di tre mesi dei dormitori/centri diurni, ma al momento non se ne ha notizia», commenta il consigliere comunale Jacopo Zannini (Altra Trento a sinistra), annunciando che mercoledì solleverà la questione nel corso dell’assemblea municipale.
Dalla Provincia ieri sera è arrivato un comunicato che annuncia un incontro sul tema, per domani, lunedì, il che lascerà aperti fino all’ultimo i dubbi sulla sistemazione, dato che formalmente gli ospiti dal 1° giugno non avranno un posto per dormire. Per parte sua l’assessora comunale ai servizi sociali, Mariachiara Franzoia, ha confermato che si sta confrontando con piazza Dante «per trovare una nuova organizzazione delle aperture».
Ma Zannini sottolinea che una soluzione ovvia c’era già:«Bastava rinnovare la proroga, l’emergenza sanitaria non è mica terminata e persiste il rischio di contagio da coronavirus. La scelta della maggioranza provinciale leghista di non prorogare è uno sfregio al diritto alla salute dei senza fissa dimora e anche a quella di tutti gli altri cittadini di Trento. E per cercare di metterci una pezza si intenderebbe davvero dare uno zaino a tutti coloro che finiscono per strada? Ora la salute di una persona varrebbe uno zaino? Si tratta di persone italiane, straniere, trentine che se non arriverà una retromarcia dell’ultimo minuto torneranno a dormire sulle panchine, sotto i ponti, senza avere alcun genere di riparo e aiuto. Personalmente sono accanto all’Assemblea antirazzista in questa mobilitazionbe sacrosanta».
Piazza Dante, nella nota, informa che «sul tema dei servizi per persone senza dimora si è svolto un incontro in videoconferenza tra l’assessore provinciale alle salute e politiche sociali, Stefania Segnana, e l’assessore alle politiche sociali del Comune di Trento, Mariachiara Franzoia, e la fondazione Comunità solidale, per fare il punto sulla situazione attuale, alla luce dell’evoluzione della gestione dell’emergenza». All’interlocuzione di ieri hanno preso parte anche il dirigente generale Giancarlo Ruscitti, il direttore della Caritas diocesana don Cristiano Bettega e tecnici dei servizi politiche sociali del Comune e della Provincia.
Il comunicato stampa non chiarisce tuttavia quale siano le intenzioni concrete dell’ammistrazione provinciale, ma sembra confermata una prospettiva diversa dall’attuale assetto dell’accoglienza in proroga. «In considerazione dell’importanza di un’attenta modulazione degli interventi a favore delle persone senza dimora nella fase 2 - vi si legge - è stata assunta la decisione di convocare per lunedì 1° giugno il Tavolo inclusione, composto da tutte le realtà a vario titolo coinvolte nel sistema di accoglienza. Nell’incontro di lunedì saranno approfondite e individuate le modalità di prosecuzione degli interventi per il periodo estivo, definendo le priorità di intervento e idonei spazi e strutture, nonché le modalità organizzative ed operative necessarie.
Attraverso il lavoro di squadra e la convergenza degli obiettivi sarà possibile gestire al meglio la situazione, come è avvenuto nella fase 1, che ha visto un forte impegno da parte delle realtà e degli operatori coinvolti».