Prostituzione, sequestrate sei sale massaggi Blitz della finanza a Trento e a San Michele
Si promuovono come centri massaggi, ma il "core business" sono le prestazioni sessuali a pagamento. All'esterno le vetrine promettono massaggi cinesi e thailandesi di tradizione millenaria. All'interno, lontano da sguardi indiscreti, per chi lo chiede sono disponibili anche prestazioni "speciali" che con l'arte del massaggio orientale non hanno nulla a che fare. A stroncare quello che secondo la procura della Repubblica è un fiorente mercato della prostituzione è stata la Guardia di finanza di Trento che, su ordine del pm Licia Scagliarini, ha sequestrato in totale 6 sale massaggi: 5 a Trento e una in Rotaliana. L'ipotesi di reato è sfruttamento della prostituzione.
La raffica di sequestri probatori risale ai giorni scorsi, ma le indagini andavano avanti da mesi. Il primo sequestro di una sala massaggi cinese fatto in città dalla Guardia di finanza risale ad alcuni mesi fa. Gli investigatori intuirono che l'attività illecita andava ben oltre la singola sala massaggi che offriva degli extra di natura sessuale. I centri che mascherano un'attività di sfruttamento della prostituzione a giudicare dalle indagini sono numerosi, perché i guadagni sono garantiti e in nero.
Per mesi gli investigatori hanno monitorato a distanza alcuni centri massaggi della città. Sono stati fatti pedinamenti e appostamenti. Agli atti ci sono anche numerose testimonianze raccolte tra i clienti di alcuni centri massaggi (ricordiamo che non tutti fanno affari con la prostituzione, c'è chi offre massaggi veri): in molti hanno confermato di aver pagato per ottenere prestazioni sessuali da giovani donne in prevalenza di nazionalità cinese.
Nei giorni scorsi gli uomini delle Fiamme Gialle sono venuti allo scoperto con un primo blitz in piazza Mosna. I finanzieri in borghese sono entrati nel Centro relax Tuina fingendosi clienti. Varcata la soglia, si sono qualificati. È a quel punto che sono intervenute le pattuglie per completare il blitz: militari in divisa ed in abiti civili hanno perquisito il locale trovando abbondanza di profilattici e soprattutto alcune decine di migliaia di euro in contanti (quasi tutte banconote da 50 euro, cioè la tariffa standard per una prestazione sessuale).
Le Fiamme Gialle sono tornate in azione lunedì presso il Centro messaggi Tuina di via Iori e in contemporanea al Centro benessere La Fenice di via Maccani. Dopo la perquisizione, l'attività è stata posta sotto sequestro probatorio per ordine della procura. Anche in questo caso gli inquirenti ritengono che all'intero oltre ai massaggi venissero proposte anche prestazioni sessuali. Un'ipotesi di reato che la difesa, sostenuta dalll'avvocato Giorgio Pontalti, cercherà di contrastare.
Non è finita. La Guardia di Finanza è tornata alla carica anche ieri. Altre due attività di massaggi cinesi ed altro sono finite sotto sequestro: in via Brennero 256 e in via Tonale a San Michele all'Adige. Non sappiamo se l'operazione sia chiusa qui o vada avanti. L'operazione è coperta dal massimo riserbo. Unica certezza sono i decreti di sequestro appesi alle porte delle sale massaggi, ora chiuse, che avvisano la clientela in cerca di emozioni: «Immobile sottoposto a sequestro penale».