Figli positivi mandati a scuola Il caso nel basso Chiese
C'è un limite da qualche parte? Verrebbe da dire di no. O meglio, ormai il senso del limite (coscientemente o per ignoranza) viene ampiamente superato, e le occasioni di dimostrarlo aumentano di giorno in giorno.
Prendi la famiglia del basso Chiese che, avendo i figli contagiati (il verdetto scandito dal tampone è lì a testimoniarlo) li mandava ugualmente a scuola, non pensando alle conseguenze che potevano causare ai loro compagni di classe ed ai docenti. Risultato: la polizia municipale è intervenuta e ha multato il capofamiglia tanto sensibile (ci si passi l'ironia) e dotato di un grande senso civico.
Probabilmente il protagonista della trovata non sapeva che nel momento in cui si viene sottoposti al tampone ed il risultato è positivo, le strutture comunali vengono a conoscenza della situazione. Giusto nei giorni scorsi il sindaco di Storo Nicola Zontini ha informato via Facebook i suoi 4.700 concittadini che i contagiati nel comune sono trentotto, solo sei dei quali trovati con il tampone molecolare, mentre per la maggior parte il risultato è stato verificato con i tamponi antigenici rapidi.
Comunque, indipendentemente dal tipo di tampone, quando una persona è positiva è positiva, che sia sintomatica o asintomatica.
E se furbescamente o ignorando le norme una persona gira e viene beccata, viene multata. Anche perché deve sapere che può contagiare chi incontra per strada, in bottega, al lavoro o a scuola. Ed è proprio ciò che è accaduto alla famiglia del basso Chiese.
La polizia locale si è messa a controllare con attenzione che le regole vengano rispettate: infatti, come detto, è una questione di salute pubblica, sulla quale non si può sorvolare.