Troppi morti, troppi ricoveri: l'anomalia del Trentino "spiegata" dai grafici dell'ex rettore Bassi: "I nodi vengono al pettine"

Lo spaventoso numero di 16 morti - registrati ieri in Trentino, e 12 oggi - ed il continuo aumento dei positivi (in Trentino al 20%, nella media nazionale intorno al 12), oltre che l'allarmante numero di ospedalizzati (molto al di sopra della media nazionale) riportano l'allerta Covid in provincia ai livelli di marzo ed aprile. In molti si sono chiesti come mai il presidente Fugatti (che sembra lui il vero assessore alla Sanità) continui a dare messaggi rassicuranti dicendo che la "situazione è stabile". 

Se lo chiede anche il consigliere provinciale di Futura, Paolo Zanella, che di mestiere è coordinatore i9nfermieristico ed ha svolto un importante ruolo come formatore del personale delle Rsa in aprile. 

Scrive Zanella: "In aula venerdì, dopo il mio intervento sulla mal gestione della pandemia, che non si è basata su dati reali d’evidenza, e che ha determinato (il rischio di) un mancato contenimento del contagio, mi sono sentito rispondere da Giunta e maggioranza che la gestione è stata trasparente e responsabile.

Bene. Ieri un tasso di positivi ai tamponi effettuati del 20%, un totale di 471 persone ricoverate, tra cui 48 in rianimazione (un numero elevatissimo, ma stabile: ma quanti decessi e quanti ingressi in terapia intensiva ci sono stati? anche questo non lo si dice) e ben 16 decessi.

Ma va tutto bene. Talmente bene che ieri ho presentato un’interrogazione per avere tutta la serie storica dei dati sui tamponi antigenici da novembre ad oggi per permettere il ricalcolo degli indici epidemiologici e capire se le misure di prevenzione siano state sufficienti o se esistano responsabilità per questi dati drammatici sul nostro territorio".

Ho rubato al professor Bassi - che mi sono permesso di citare in aula - i grafici dal suo blog che vi consiglio di visitare (sono aggiornati al 6 dicembre, mancano i decessi di ieri...).

In fondo all'articolo,  il testo dell’interrogazione.


 

Il blog di Davide Bassi: "Secondo aggiornamento sull'anomalia trentina: i nodi vengono al pettine"

A distanza di due settimane dal post in cui dimostravo l'inconsistenza dei dati ufficiali relativi ai contagi Covid del Trentino vi presento un aggiornamento dei dati, aggiungendo nuove informazioni e confronti che saranno utili per capire quale sia, in questo momento, la vera situazione del Trentino.

Parto da un dato che trovo particolarmente preoccupante: mi riferisco, in particolare, al numero di persone attualmente positive tra gli ospiti delle RSA. Credo che questo dato non comprenda gli ospiti ricoverati in ospedale. Si tratta comunque di una minoranza perché la maggior parte dei positivi sono ricoverati nelle speciali sezioni Covid delle RSA trentine.

Ospiti delle RSA trentine attualmente positivi al SARS-CoV-2

 

Si nota una forte crescita, caratterizzata da improvvisi balzi che sono probabilmente associati alla diffusione del virus all'interno di specifiche strutture. Poiché credo (spero almeno!) che nelle RSA i positivi si cerchino ancora col tampone molecolare credo che questo dato non sia affetto dalla discutibile procedura adottata dalla Provincia Autonoma di Trento per la identificazione di una larga parte dei nuovi positivi. Il dato è particolarmente preoccupante perché, almeno per il momento, non c'è ancora traccia di una tendenza al calo dei nuovi contagi.

Passiamo ora ai dati di origine nazionale (fonte: Protezione Civile). In alcuni grafici ho aggiunto, per confronto, i dati relativi alla Regione Campania che, attualmente, si trova in una situazione diametralmente opposta rispetto al Trentino per quanto riguarda il rapporto tra persone ricoverate e persone attualmente positive. Partiamo proprio da questo rapporto, osservando come è cambiato nel corso del tempo:

 

I valori attuali per tutte le altre Regioni/PPAA li trovate aggiornati quotidianamente nel sito di AGENAS. Nelle ultime due settimane il dato del Trentino ha smesso di crescere, ma presenta ancora la ben nota anomalia essendo molto più grande della media nazionale, a grande distanza dai valori di tutte le altre Regioni/PPAA.

Qui di seguito riporto i dati relativi ai ricoveri (dato complessivo) ed alle terapie intensive. Tutti i valori sono normalizzati rispetto ad un campione di 100.000 abitanti. Facile osservare come il Trentino - da sempre classificato come zona gialla - presenti una situazione di ricoveri Covid molto più preoccupante sia della media nazionale che della Regione Campania (zona rossa, recentemente "decolorata" ad arancione).



Notate come i dati più recenti del Trentino, oltre ad essere più alti, non mostrano ancora le tendenza a scendere che è invece ben presente nei dati nazionali e della Regione Campania. Segno di una situazione della pandemia che è molto più critica di quanto non emerga dai dati ufficiali dei nuovi contagi.

Anche il dato sui decessi del Trentino è da molte settimane al di sopra della media nazionale:

Come ben sappiamo la percezione della effettiva gravità della pandemia in Trentino è stata mitigata escludendo dalle statistiche un gran numero di positivi individuati con il solo tampone antigenico. In questo modo il numero dei contagi è stato artificialmente contenuto. L'effetto di troncamento è chiaramente visibile nel grafico seguente:

Nuovi contagi settimanali basati sui numeri distribuiti dalla Protezione Civile nazionale

 

 

La curva della prevalenza in Trentino sarebbe stata molto diversa se, invece dei soli positivi molecolari da inizio novembre in poi fossero stati contati tutti i nuovi contagiati, anche quelli testati solo col tampone antigenico. Da giovedì scorso la Provincia non ha potuto più secretare questo dato. Ecco la situazione che risulta sulla base dei dati diffusi durante gli ultimi quattro giorni:

Contagi dell'ultima settimana sulla base dei dati resi noti dalla Provincia Autonoma di Trento

 

Quattro giorni sono pochi per poter dedurre cosa sia effettivamente successo. Comunque vi faccio notare che il numero vero dei contagi (linea continua) è stato circa doppio rispetto a quelli verificati con tampone molecolare (linea tratteggiata, dato diffuso dalla Protezione Civile Nazionale). Questo equivale a portare la prevalenza misurata in Trentino durante l'ultima settimana da circa 300 a 600 nuovi casi settimanali per ogni 100.000 abitanti, circa il doppio della media nazionale. Alla luce di questo risultato capiamo meglio da dove derivi l'eccesso di ricoveri e di decessi che stiamo registrando attualmente in Trentino. E si spiega anche l'anomalia nel rapporto tra ricoverati ed attualmente positivi.

Concludo notando che - a mio parere - l'anomalia trentina è dovuta anche al sostanziale fallimento dell'attività di controllo e sorveglianza che Ministero della Salute ed Istituto Superiore di Sanità avrebbero dovuto esercitare.


L'interrogazione di Zanella

COVID-19: SERVE TRASPARENZA

Premesso che: dall’inizio della seconda ondata pandemica i dati sui tamponi antigenici per SARS-CoV-2 non sono stati resi pubblici alla comunità trentina - almeno fino al 3 dicembre - nonostante numerose sollecitazioni delle minoranze consiliari, degli ordini delle professioni sanitarie, del mondo accademico, delle parti sociali, della stampa e di molti cittadini e cittadine; la mancata considerazione dei test antigenici positivi nel computo dei casi CoViD-19 presenti sul territorio, ha portato a sottostimare il rischio di diffusione dell’epidemia; nella nostra Provincia nell’ultimo mese i tassi di ospedalizzazione, di ricovero in terapia intensiva e di decesso CoViD-19 correlati sono stati tra i più alti d’Italia e negli ultimi giorni hanno superato quelli dell’arancione (ex zona rossa) Alto Adige . Gli stessi tassi, poi, risultano del tutto fuori scala rispetto al resto del Paese se rapportati al numero di persone positive al tampone molecolare (si vedano i dati dettagliati sul blog dell’ex rettore Davide Bassi); ciò non può che giustificarsi con una sottostima della popolazione contagiata, evidentemente imputabile alla quota di tamponi antigenici positivi non considerati nel computo totale dei casi. Computo complessivo che si rende necessario se, come stabilito dall’assessorato competente e da APSS, il tampone molecolare di controllo di ogni antigenico positivo non viene più eseguito da oltre un mese; le misure preventive devono essere calibrate sui dati complessivi reali, altrimenti si sottostima il rischio e si attuano misure di contenimento dell’infezione inadeguate.

Tutto ciò premesso chiedo al Presidente della Provincia e all’Assessora alla Salute se il Ministero della Salute e l’ISS abbiano mai modificato l’indicazione di verificare i test antigenici positivi con i tamponi molecolari;

se sia mai stato comunicato al Ministero della Salute e ISS che da oltre un mese abbiamo smesso di eseguire tamponi molecolari di controllo degli antigenici positivi;

di avere la seria storica giornaliera dei dati dei tamponi divisi per antigenici e molecolari (positivi e totali eseguiti per tipo) da inizio novembre ad oggi;

di conoscere il numero delle persone attualmente positive in Trentino al SARS-coV-2 (positive a molecolare o antigenico); di conoscere l’incidenza cumulativa dei casi dell’inizio della seconda ondata epidemica sono ad oggi (positivi al molecolare o antigenico).

Paolo Zanella Gruppo provinciale FUTURA

 

LEGGI ANCHE: L'epidemia fu sottovalutata? Interrogato a Bergamo per 5 ore l'epidemiologo Merler di FBK

 

 

 

 

 

 

 

comments powered by Disqus