Superiori, si riparte con 175 bus in più
Passa la richiesta delle Regioni, si riparte con il 50 per cento dei ragazzi in classe
Avvio al 50% in vista di una graduale ripresa delle lezioni in presenza al 100%. La comunicazione ufficiale della Provincia alle scuole superiori è arrivata martedì con la firma del dirigente del Dipartimento istruzione Roberto Ceccato. E nel pomeriggio si è trovata l’intesa tra Stato e Regioni per il rientro in classe il 7 gennaio al 50% per arrivare gradualmente al 75%.
Si conferma l’impostazione sempre sostenuta dalla giunta che prevede di ottenere dal governo, assieme alle altre Regioni, «maggiore flessibilità» sul rientro in classe, spiega l’assessore provinciale alla scuola Mirko Bisesti (Lega) rispetto al 75% in presenza fissato da Roma finora. Anche il piano operativo per i trasporti scolastici, inviato ieri dal Commissario del governo al ministero dell’Interno per la sua verifica puntuale, parte proprio dalla prospettiva di un ritorno in classe al 50% degli studenti superiori. Fondamentale è il supporto dei trasporti pubblici, che la Provincia potenzia secondo il piano operativo frutto del lavoro al tavolo con la Prefettura sulla ripresa delle lezioni alle superiori all’insegna della sicurezza sanitaria.
I mezzi aggiuntivi previsti dal 7 gennaio sono 175, e sono 115 sui servizi extraurbani gomma, 20 mezzi per servizi urbani e 40 corse sui servizi ferroviari, (con almeno 50 posti indicati in carta di circolazione e personale di guida e una capienza del 50%) e il mantenimento degli orari delle attività didattiche. Il piano operativo sarà monitorato nelle due settimane dall’entrata in funzione dai componenti del tavolo coordinato dalla Prefettura. I posti liberi a bordo per studenti superiori sono circa 6.000, mentre si prevede un presidio alle fermate urbane con Trentino trasporti, volontari, forze dell’ordine e vigili urbani.
Nella normalità (ottobre del 2019), c’erano 31.500 passeggeri trasportati con 11.200 studenti delle superiori, 11.200 del primo ciclo, e il resto utenti ordinari 7.300, universitari 1.100 e 700 pensionati. Dal 7 gennaio in poi la Provincia prevede di poter trasportare al massimo 21.000 utenti (di cui 11.200 studenti medi e 5.500 delle superiori) pur con l’aumento delle corse, visto che la capienza è del 50% massimo. Ci sono anche risorse aggiuntive in vista per un totale di 1,5 milioni tra gennaio e giugno 2021.
Da parte dei dirigenti scolastici ci si sta organizzando su più scenari. Partendo dall’ipotesi che sembra la più realistica, ossia quella del ritorno in presenza al 50%, le scuole hanno messo a punto delle simulazioni per far ruotare gli studenti, secondo il principio di non dividere le classi.
«Puntiamo a avere le classi 3-4 giorni in presenza e poi il resto in didatttica a distanza - afferma Teresa Periti, dirigente scolastica del Russell di Cles - con lo scopo di non dividerle e di modificare i giorni in presenza e a distanza di settimana in settimana. Per gli insegnanti cambierà probabilmente l’orario, ma vogliamo tenere più didattica in presenza che a distanza. Certo il punto fondamentale è che i trasporti siano adeguati».
Al Da Vinci di Trento la dirigente scolastica Valentina Zanolla sottolinea come si «punta a avere la classe in presenza lunedì mercoledì e venerdì una settimana, con gli altri giorni a distanza, e poi martedì giovedì sabato in presenza quella dopo e il resto a distanza e così via. L’avvio al 50% sarebbe meno complesso come organizzazione, mentre col 75% si ragionerà su cicli di 4 settimane con un 25%, ossia una settimana, a distanza per la classe».
Al Buonarroti la dirigente scolastica Laura Zoller chiede «di avere indicazioni precise innanzitutto» in vista del 7 gennaio. Per ora «ci siamo orientati su tutte le opzioni, ma auspicabilmente speriamo si parta con il 50% in presenza con tre giorni a scuola e tre a distanza. Se ci sarà più flessibilità, ecco che potremo avere per le quinte e le prime 4 giorni in presenza a settimana». A fine anno, il 30 dicembre, intanto, le scuole della città sono state convocate dal sindaco per fare il punto sulla situazione.
Intanto, nella lettera inviata alle scuole dal Dipartimento istruzione si spiega che si ritiene come «congrua» la ripresa dell’attività scolastica dopo le vacanze natalizie in presenza «per almeno il 50% delle attività orarie curricolari».