L'Unione Europea fa passare il Trentino a zona "rosso scuro", massima allerta del continente (ma per il governo siamo "gialli"
Due settimane fa era toccato all’Alto Adige, ora l’Unione Europea dichiara “zona rosso scuro” anche il Trentino, nonostante per il governo italiano sia “zona gialla”. A determinare la scelta, l’indice di contagio che in questa settimana in Trentino è schizzato al doppio della media nazionale. La mappa online è già "rosso scuro", poco fa l'annuncio ufficiale.
Il Friuli Venezia-Giulia esce, ma Trento e Umbria si aggiungono a Bolzano come aree ad alta incidenza dei contagi Covid nell’ultima mappa aggiornata oggi dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Nel resto d’Europa, il rosso scuro continua a colorare quasi tutta la Penisola iberica (Spagna e Portogallo), il sud della Francia, le regioni slovene al confine con l’Italia, la Repubblica ceca e le aree limitrofe della Slovacchia, Lettonia ed Estonia, la Svezia meridionale. Val d’Aosta, Danimarca e Grecia sono arancioni.
Si tratta di mappe che vengono indirizzate ai "consigli di viaggio" per i cittadini dell'Unione Europea. E quindi il Trentino è ora zona "assolutamente sconsigliata".
Un brutto colpo per la possibile riapertura degli impianti da sci e del turismo. ma anche una difficoltà in più per i trentini che devono andare all'estero: da oggi molti Paesi europei potrebbero chiedere garanzie aggiuntive per chi viene dalla nostra provincia.
La mappa è già pubblicata su: https://www.ecdc.europa.eu/en/covid-19/situation-updates/weekly-maps-coordinated-restriction-free-movement
Che cosa significa:
La classificazione "rosso scuro" viene attribuita ai territori che presentano un tasso di contagio superiore a 500 casi su 100 mila abitanti. Al contrario della classificazione in "zone colorate" del governo italiano, che invece si basa su una articolata serie di 21 parametri, ivi comprese le terapie intensive, l'RT, l'occupazione dei posti letto negli ospedali.
Ma la classificazione europea viene confermata anche dalla combinazione di casi per 100 mila bitanti, unita al tasso di positività dei tamponi effettuati.