Buoni pasto, Easy Lunch Trentino ha preso il volo. Con la piattaforma pubblica, per gli esercenti zero commissioni e pagamenti più veloci
Una buona pratica, un successo messo in pista in pochi mesi. Lo dicono i numeri di Easy Lunch Trentino, la piattaforma per la gestione dei buoni pasto dei dipendenti pubblici. Tutto in pochi mesi. Primo esperimento di questo tipo in Italia. Dopo anni di incertezze e ricorsi, il 18 settembre 2020 la giunta dà l'incarico alla controllata (al 100%) Trentino Sviluppo spa di gestire il servizio sostitutivo di mensa. A Rovereto, dove ha sede la spa inhouse, si mettono all'opera, studiano ogni aspetto: industriale, tecnologico, legale, fiscale... In prima battuta, la giunta aveva allertato la partecipata Trentino Digitale. All'epoca era ancora presidente Roberto Soj, che non accettò di prendere in carico la gestione del servizio.
In realtà, poi, Trentino Sviluppo ha coinvolto Trentino Digitale per gli aspetti informatici dell'operazione. E Trentino Digitale, a sua volta, ha appaltato la gestione della piattaforma ad un partner privato, per due anni: Etica Soluzioni srl, sede legale a Trento, operativa ad Abbiategrasso, socio unico Debora Zampa, azienda che già si è occupata dei buoni pasto degli studenti in alcune Comunità di valle trentine.
In gennaio, la sperimentazione su alcune centinaia di dipendenti provinciali. Dall'1 febbraio, con qualche brivido, la prima, vera applicazione massiva della App Easy Lunch Trentino, gradita anche alle associazioni degli esercenti. Basta, in concreto, presentarsi alla cassa con lo smartphone in mano, utilizzare il QR code et voilà: transazione eseguita. Ma eccoci alla verifica, relativa alla prima settimana di febbraio: 800 esercizi (mense, bar, ristoranti, agriturismi, ristorazione ambulante, catering continuativo) accreditati (ed altri stanno aderendo); 16 mila lavoratori abilitati ad utilizzare il nuovo sistema (anche questo è un numero in crescita); 20 mila transazioni in cinque giorni, pari a quelle gestite in precedenza da Lunch Tronic. Mettiamoci pure qualche assunzione: da ottobre, Trentino Sviluppo ha individuato un responsabile, Andrea Silli, ed un paio di altre assunzioni sono in corso.
I vantaggi dell'App pubblica sono evidenti. Il primo fa sorridere gli esercenti: zero commissioni. Il valore del buono è interamente incassato dai ristoratori. Un recupero di fatturato che arriva al 15%. Il sistema può quindi diventare appetibile anche a molti esercenti prima diffidenti verso i buoni pasto. Altro vantaggio: Trentino Sviluppo, per contratto, si è impegnata a pagare i ristoratori entro 30 giorni, mentre prima i rimborsi arrivavano dopo tre-sei mesi. «Contiamo» spiega Paolo Pretti , direttore operativo di Trentino Sviluppo «di fare il primo pagamento, per le transazioni di febbraio, entro marzo».
In tempi di Covid, Easy Lunch Trentino offre un'altra garanzia: nessun passaggio fisico di tessere di mano in mano, quindi più sicurezza. Sullo smartphone, inoltre, il lavoratore controlla al volo tutti i ristoranti accreditati in zona. L'ultimo vantaggio è sotto forma di auspicio: che i ristoratori, che incasseranno di più, utilizzino prodotti locali del territorio, con ricadute anche sui produttori agricoli trentini.
E gli sviluppi? «Potremo arrivare a 40 mila utilizzatori» spiega Pretti, che ha davanti un crono-programma chiaro: «Oggi, i 16 mila abilitati sono dipendenti della Provincia e del comparto scuola. Entro giugno, contiamo di allargarci ai dipendenti delle società partecipate e dell'Azienda sanitaria, circa 10 mila. Ed entro l'anno a quelli di altri enti: Fondazioni, Comuni, Comunità di valle, Università...».
Configurandosi come servizio gestito da una società inhouse, non è detto che in futuro sarà ancora Trentino Sviluppo ad occuparsene. Entro febbraio, il consiglio provinciale approverà con urgenza la modifica normativa che autorizza il Consorzio dei comuni a diventare azionista della spa di Rovereto per poter in tal modo estendere il servizio ad ogni comune trentino. La Provincia sta però valutando un altro scenario: «L'intendimento» spiega l'assessore allo sviluppo economico, Achille Spinelli «è di coinvolgere tutta la pubblica amministrazione. Abbiamo interlocuzioni in corso anche con Università, Regione, Camera di commercio. Potrebbe nascere una nuova società, con un business plan ben definito». Una newco partecipata da Trentino Sviluppo, Consorzio dei comuni e dagli altri enti.