Vittima della valanga, addio a Claudio Gadler di Pergine, sportivissimo ed amante della montagna

PERGINE - Era conosciutissimo a Pergine e in tutto il Trentino, Claudio Gadler, vittima oggi di una valanga sul monte Fregasoga nel Lagorai. Classe 1957, sportivissimo, residente nella frazione di masetti, era infatti un grande amante della montagna, dello scialpinismo, ma anche del ciclismo.
Attivo come volontario nel mercatino Perzenland, era anche una colonna del gruppo "Viva la fuga", pittoresco drappello di fan del ciclismo che è presente nelle tappe del Giro d'Italia in Trentino, e non solo. Nel gruppo lo chiamavano "il nonno", ma non era da meno di altri per energia ed entusiasmo.

Oggi era in gita con le pelli insieme ad altri tre amici, con i quali condivideva spesso le uscite sulla neve, ed in estate sulle montagne. La meta era il monte Fregasoga (territorio di Valfloriana, catena del Lagorai). Avevano completato la salita, e stavano iniziando la discesa a valle. Il distacco nevoso di grandi dimensioni si è verificato a una quota di circa 2.200 m.s.l.m. lungo il versante est verso la Val Cadino, sopra un ripido canalone, trascinando Gadler a valle per circa 500 metri e seppellendolo completamente. Gli altri tre compagni di escursione, che non sono stati investiti dalla valanga, hanno allertato il Numero Unico per le Emergenze 112 poco prima delle 12.30 ed hanno iniziato la ricerca con l'Artva.

Il Tecnico di Centrale Operativa, con il Coordinatore dell'Area operativa Trentino centrale, ha chiesto l'intervento dell'elicottero ed ha attivato le Stazioni di Pergine, Bassa Valsugana, Levico e Tesino, oltre che le Stazioni di Trento-monte Bondone, Paganella Avisio e Rotaliana-bassa Val di Non.
Arrivato sul posto, l'elicottero ha fatto sbarcare il Tecnico di Elisoccorso e l'unità cinofila del Soccorso Alpino che hanno cominciato le operazioni di ricerca.

In una seconda rotazione sono stati portati in quota altri quattro operatori della Stazione di Levico. L'uomo è stato individuato sotto la valanga grazie all'Artva ed estratto dai soccorritori, ma purtroppo per lui non c'era nulla da fare. Il medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso; la salma è stata ricomposta ed elitrasportata a valle a Valforiana. Era stato completamente sepolto dalla pesante massa di neve.

A causa dell'elevato pericolo residuo di altre valanghe, anche i compagni di escursione e i soccorritori sono stati recuperati dall'elicottero e trasferiti a valle in sicurezza.

LE TERRIBILI FOTO DELLA VALANGA 

Un morto nella valanga di cima Fregasoga

 

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