I dati di un anno con il Coronavirus: un trentino su dieci è stato contagiato
Il dato che fa più effetto è quello che riguarda il numero dei contagiati: il totale dei trentini che hanno incontrato il virus si avvicina a quota 52mila
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TRENTO. Un trentino su dieci ha avuto il Covid. E stiamo parlando solo di casi diagnosticati, ovvero di persone che hanno avuto un tampone positivo. La percentuale, in realtà, è molto maggiore. E tra i positivi, il 2,45% non ce l'ha fatta, mentre poco meno di uno su dieci è dovuto ricorrere alle cure ospedaliere. Sono probabilmente queste i due dati più eclatanti che emergono dall'analisi di un anno di Covid in Trentino. Si tratta di numeri decisamente incredibili. Altro che «è poco più di un'influenza», come purtroppo si sente sempre più spesso dire.
Una frase irrispettosa soprattutto nei confronti di chi, in dodici mes, ha dovuto curare in ospedale 4.400 trentini che hanno avuto delle complicazioni da Covid. O di chi ha lottato insieme ai 460 che sono stati intubati nel reparto di Terapia intensiva. O di chi ha pianto i 1.287 che non ce l'hanno fatta.
Probabilmente il dato che fa più effetto è quello che riguarda il numero dei contagiati. Ai 36.600 delle tabelle ufficiali, vanno aggiunti i 13.300 di novembre e i 2.000 di ottobre, con un totale che si avvicina a 52 mila trentini. E, va detto, questi sono solamente i casi diagnosticati, ovvero quelli con un tampone positivo. Soprattutto nella prima ondata, infatti, si sono "persi" per strada migliaia di contagi: non per colpa di qualcuno, ma semplicemente perché il virus non era ancora conosciuto e i tamponi venivano eseguiti solamente all'ingresso in Pronto soccorso su chi aveva sintomi.
E poi ci sono i famosi asintomatici, tutti coloro che il Covid l'hanno avuto ma senza saperlo, o quelli che hanno avuto qualche lieve sintomo, qualche linea di febbre, ma tutto è passato senza il tempo di fare un test.
Tra queste quasi il 90% è guarito, ovvero 46.283 persone. La differenza sta in chi è attualmente positivo e in chi non ce l'ha fatta. Quello che è cambiato nell'ultimo mese, rispetto a fine autunno e inizio inverno, è l'età media dei contagiati: ora siamo scesi a 46 anni (febbraio), contro i 54 di novembre e dicembre.
Per quanto riguarda ricoveri e decessi, invece, l'età media dallo scorso marzo a oggi è rimasta sostanzialmente invariata. Nelle ultime settimana l'attenzione si è concentrata sui minorenni. «L'andamento - spiega il direttore generale dell'Azienda sanitaria Pier Paolo Benetollo - non mostra degli incrementi troppo ampi rispetto al passato. L'unico vero scostamento che abbiamo registrato nell'ultimo periodo riguarda gli over 80: quel dato si è sostanzialmente appiattito, grazie alle vaccinazioni. Tornando ai giovani i bambini sono in linea, mentre forse c'è una lieve crescita nelle superiori».
Il dg commenta anche il dato dei contagi: «Per capire la portata bisogna sottolineare che ci sono i casi diagnosticati e i casi reali. Soprattutto nella prima fase i secondi erano davvero tanti. Ma, stando ai dati nazionali, in Trentino abbiamo intercettato praticamente il doppio di positivi rispetto al resto d'Italia. Infine va detto che i numeri vanno letti nel loro insieme: una persona saggia diceva che i dati opportunamente torturati ci possono dire qualsiasi cosa».
Tornando alla tabella, l'ultimo sguardo è alla situazione attuale, pur sapendo che il grafico non sarà quello definitivo e almeno per qualche altra settimana i numeri continueranno purtroppo a crescere. Ad oggi abbiamo in Trentino oltre 4.200 persone alle prese con il virus. Di queste il 5,58% sono ricoverate in ospedale, mentre l'1,13% è nel reparto più critico.