La Dad in Trentino? Va tutto bene e Bisesti è «soddisfatto» dal sondaggio
Un comunicato della Provincia fa il punto: l’86% degli alunni ha avuto il tablet, ma solo la metà dei richiedenti il “pacchetto dati” per connettersi da casa
TRENTO. Dad e lezioni a distanza? In Trentino va tutto bene, almeno secondo l’assessorato all’istruzione. In un comunicato stampa della Provincia, infatti, vengono illustrati i risultati di un sondaggio condotto nel mondo della scuola. Ma senza fornire le domande, senza dire le percentuali, in definitiva senza mettere a disposizione i dati.
Così non ci resta che affidarci all’Ufficio Stampa, che spiega:
«A pochi giorni dall’inizio della sospensione delle attività didattiche in presenza, il Dipartimento istruzione ha condotto un sondaggio finalizzato a monitorare l’organizzazione delle attività didattiche nelle scuole trentine. Alla rilevazione ha partecipato la totalità delle scuole del primo e del secondo ciclo. I dati emersi confermano una buona tenuta del sistema scolastico, anche in fase di emergenza. I risultati saranno ora utilizzati per perfezionare ulteriormente gli aspetti di carattere organizzativo e didattico in favore di studenti, personale scolastico e famiglie. Un apprezzamento a riguardo è stato espresso dall’assessore all’istruzione Mirko Bisesti che ha commentato: “Sono soddisfatto nel rilevare che, anche in questa situazione, la capacità organizzativa del sistema scolastico trentino ha dato prova di efficienza e valore”.
Il sondaggio ha messo in evidenza che tutte le scuole stanno effettuando lezioni in modalità sincrona, nella misura prevista dalle Linee guida per la Didattica Digitale Integrata approvate lo scorso mese di agosto.
Tra gli aspetti valutati dal questionario emergono principalmente tre grossi temi: i dispositivi dati in dotazione agli studenti, i problemi legati alle connessioni e l’organizzazione dell’attività didattica per gli studenti con bisogni educativi speciali.
Dai dati raccolti risulta che su poco più di 6.000 richieste di dispositivi da parte delle famiglie, l’86,5% sono state accolte, sulla base di una gradualità dei bisogni effettivi.
In virtù dello stesso criterio, la scuola ha fornito “pacchetti dati” a tutti coloro che non disponevano di una connessione adeguata, soddisfando più del 57% delle richieste che sono state complessivamente 463. (cioè la metà circa delle domande, ndr)
Particolare attenzione è stata dedicata agli alunni con bisogni educativi speciali.
La rilevazione mette in evidenza che in questa fase sono 3.811 gli studenti BES che frequentano le lezioni in presenza e nello specifico si tratta del 71,5% degli alunni con disabilità (legge 104), del 22,8% degli alunni con DSA e del 49.5% degli alunni con disagio. Si tratta di una risposta molto importante, anche in considerazione del fatto che l’attenzione che le scuole dedicano, in particolare agli alunni più in difficoltà, non dipende necessariamente solo dalle lezioni in presenza, ma anche dalle attività specifiche che gli istituti propongono sulla base delle esigenze di ogni singolo alunno.
La rilevazione ha evidenziato infine, che i corsi specifici in tema di didattica digitale frequentati nell’ultimo anno dai docenti della scuola trentina sono 7.269.