L'Allarme / Salute

Processionaria: evitare i contatti. Comuni in azione, a Mori anche i collari-trappola sui tronchi

I rischi per le persone e per gli animali domestici sono molto gravi. L'appello di un lettore: "La Provincia metta in atto un piano d'intervento diffuso a sostegno delle amministrazioni locali per la rimozione dei nidi o la successiva cattura delle larve prima che arrivino a terra"

PROCESSIONARIE Tutto quello che c'è da sapere

TRENTO - L'allarme processionaria continua in molte zone del Trentino.

I rischi riguardano gli animali domestici, specie i cani, ma anche gli esseri umani che dovessero entrare in contatto accidentalmente con le processionarie scese dagli alberi: i rischi riguardano reazioni allergiche gravi, orticaria, difficoltà respiratorie.

Per i cani l'esito può essere particolarmente grave, perché il contatto può essere particolarmente pesanti tramite bocca e naso.

Le segnalazioni arrivano un po' da tutto il territorio e spesso riguardano aree verdi vicine alle abitazioni, parchi giochi per bambini (è accaduto a Ravina e a Rovereto) o sentieri.

Il rischio è destinato a perdurare all'incirca ancora un mese.

Le amministrazioni locali si muovono attivando sorveglianza e interventi di rimozione dei nidi di larve che oltretutto danneggiano gli alberi, a cominciare dai pini neri.

Ma esistono anche altri strumenti di prevenzione che le autorità pubbliche potrebbero mettere in atto: i collari che bloccano la discesa delle processionarie sul tronco degli alberi. Sono mezzi semplici e poco costosi ma soltanto alcuni enti locali a quanto pare ne fanno uso.

È il caso, per esempio, dei Comuni di Trento e di Mori che hanno messo in atto questa strategia, affiancandola agli interventi di rimozione dei nidi, avviati fin dall'inizio dell'inverno.

Grazie a questi anelli ad hoc, la discesa delle processionarie viene incanalata verso un contenitore che sarà poi rimosso dagli addetti al servizio per l'eliminazione del problema.

Fondamentale anche l'informazione ai cittadini, che in qualche caso avviene anche tramite cartelli in loco, per invitare a comportamenti attenti e alla protezione di bambini e animali domestici dal contatto con le processionarie.

La rimozione dei nidi o l'intervento successivo sulel procesisonarie è anche un obbligo dei proprietari di aree verdi infestate: lo prevedono molte ordinanze comunali, con tanto di sanzione per i trasgressori.

"Però, sarebbe molto utile - scrive un lettore all'Adige.it - se la Provincia stessa mettesse in campo un vasto intervento coordinato, a supporto dei Comuni, grazie alle sue forze disponibili nel servizio foreste e fauna. L'intervento sistematico di prevenzione e anche quello d'urgenza con gli anelli-trappola ci metterebbe al riparo da gran parte dei rischi!.

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