Fugatti chiede a Draghi di rinunciare ai soldi trentini per risanare il debito pubblico
Tra le richieste della Provincia quella di destinare il contributo del Patto di Garanzia agli investimenti sul territorio. In ballo anche i gettiti fiscali arretrati
ROMA. Il rapporto finanziario con Roma è stato il tema al centro oggi del primo incontro ufficiale tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, accompagnato dal direttore generale Paolo Nicoletti.
Il presidente Fugatti ha illustrato al presidente Draghi le questioni ancora aperte relative alle risorse che la Provincia di Trento intende utilizzare per dare una spinta all'economia trentina.
Tra le richieste della Provincia, quella di destinare il contributo del Patto di Garanzia agli investimenti sul territorio. Sul tavolo il presidente Fugatti ha messo in primis il tema del concorso al risanamento dei conti pubblici nazionali previsto dal Patto di Garanzia del 2014 e che vale 430 milioni annui. La Provincia chiede di sospendere per due anni il versamento a Roma e di poter utilizzare le risorse per alimentare gli investimenti sul territorio.
L'altra questione posta all'attenzione del presidente del Consiglio riguarda i gettiti fiscali arretrati derivanti anch'essi dal Patto di Garanzia del 2014. Gettiti che il Ministero dell'economia e delle finanze riconosce, ma che per questioni tecniche non sono ancora stati sbloccati. Anche questa partita vale 430 milioni di euro.
Il presidente del Consiglio Draghi - dice una nota - ha preso atto delle richieste e si è riservato di verificarli con i ministeri competenti.