Legge anti-omofobia, senatori trentini divisi
Conzatti (Iv): "Sono favorevole ed è necessaria". Testor (Lega): "Discutiamo la nostra proposta". De Bertoldi (Fdl): "Siamo assolutamente contrari"
L'APPELLO Associazioni in piazza: è una legge che tutela dai crimini d'odio
Dopo l'approvazione alla Camera il 4 novembre scorso ed essere riuscito a superare - il 28 aprile - l'ostruzionismo della Lega,che l'ha tenuto fermo per mesi in commissione Giustizia del Senato, ora il disegno di legge Zan, dal nome del deputato proponente, Alessandro Zan del Pd, è stato calendarizzato e ha la chance di essere approvato spaccando però la maggioranza anomala che sostiene il governo Draghi.I senatori trentini sono divisi.
Le due senatrici che sostengono il Governo sono su posizioni opposte. Elena Testor (Lega), come il suo partito, si dice contraria ad alcuni punti fondamentali del disegno di legge e chiede - in alternativa - che sia approvato il disegno di legge presentato dal Carroccio. Donatella Conzatti (Italia Viva) è favorevole. Mentre nettamente contrario è Andrea de Bertoldi, senatore di Fratelli d'Italia, quindi esponente dell'opposizione. «Personalmente - esordisce Donatella Conzatti - sono convinta che in Italia serva una legge contro le discriminazioni e l'omotransfobia e quindi a livello di principio sono favorevole. Come Italia Viva abbiamo già votato a favore del disegno di legge alla Camera. Ora, se ci fosse la volontà politica con la nuova maggioranza, di apportare alcune modifiche in tempi brevi sarei favorevole, purché ci fosse una reale volontà di dialogo e non ne precludesse l'approvazione. Sulla scuola noi siamo sempre stati favorevoli al fatto che si faccia carico di percorsi di educazione sentimentale e di rispetto che tenga conto di tutte le diversità. Avevamo una questione aperta sulla definizione di identità di genere, ma ormai è un concetto che figura anche nei trattati internazionali come la Convenzione di Istanbul. Non mi sento di sostenere invece le posizioni di alcuni gruppi lesbici e femministi secondo i quali c'è il rischio che si "rubi" spazio alle donne. Io penso sia una questione di principio».«Ritengo - conclude la senatrice di Italia Viva - che i numeri per approvare questo disegno di legge ci siano in Parlamento, ma è chiaro che sarebbe la prima frattura politica, quindi si dovrebbe tentare di trovare il modo di procedere evitando troppi scossoni, purché si arrivi in fondo perché la legge serve». La collega senatrice della Lega, Elena Testor, rilancia il disegno di legge presentato dal suo partito sulla stessa materia: «Noi abbiamo depositato una proposta alternativa e chiediamo che si discuta di quella, perché del disegno di legge Zan non condividiamo una serie di punti. Il primo è che riteniamo che non basti una autocertificazione per definirsi uomo o donna e poi accedere alle quote rosa; siamo contrari all'insegnamento nelle scuole dell'identità di genere e che diventi un reato di opinione esprimersi diversamente su questi temi. Nel nostro disegno di legge prevediamo aggravanti di pena per casi di violenza con discriminazione di omosessuali». Simile a quella della Lega è anche la posizione di Fratelli d'Italia. Entrambi i gruppi infatti votarono contro il disegno di legge Zan alla Camera. «Noi - dice netto il senatore Andrea de Bertoldi - ci opponiamo decisamente e penso che nemmeno la Lega e buona parte di Forza Italia voterà questo disegno di legge. È assurdo che mentre il Paese si trova a dover affrontare l'emergenza pandemica e la crisi economica il Pd insista su un disegno di legge che rischia di fare saltare il Governo. È da irresponsabili».«Nel merito - prosegue de Bertoldi - nessuno di noi è contro il fatto che ci sia il reato per omofobia e discriminazione sessuale, ma il vero vulnus di questa legge è che si rischia di incriminare chi pensa che la famiglia sia solo quella naturale composta da un uomo e una donna, da un papà e una mamma. Si vuole imporre un pensiero unico».