Scuola / La ripartenza

Vaccini e assunzioni per il ritorno alla normalità in classe

Il segretario Cisl Sbarra ha chiuso l'assemblea nazionale che si è svolta all'Auditorium Santa Chiara da mercoledì a oggi. Il ministro Bianchi: "Mi sto impegnando al massimo per il ritorno in presenza, serve la partecipazione di tutti"

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TRENTO. "Bisogna attuare ogni singolo punto del Patto sulla scuola firmato a Palazzo Chigi lo scorso 20 maggio. Per la Cisl questa è una questione dirimente. Lo diciamo con chiarezza al ministro dell'Istruzione Bianchi, persona che stimiamo molto per la sua correttezza e competenza, ma anche a tutto il Governo ed alle forze che lo compongono. Sulla riapertura della scuola in sicurezza a settembre non possiamo fallire perché è in gioco la credibilità ed il futuro dei nostri giovani e del nostro Paese".

Lo ha detto oggi, giovedì, il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra (nella foto qui sotto), concludendo a Trento il Consiglio generale della Cisl Scuola.

"Vaccinazioni e la garanzia degli organici devono arrivare insieme. E' giusto sostenere , come abbiamo fatto in questi mesi il piano vaccinazioni in tutti i luoghi di lavoro a partire dalle scuole per garantire sicurezza agli operatori scolastici, agli alunni ed alle loro famiglie. Ma nello stesso tempo bisogna affrontare il tema delle 112 mila cattedre vacanti e garantire il personale necessario per riaprire le scuole in presenza a settembre in tutte le regioni.

Sarebbe una beffa se la scuola non riuscisse a ripartire in autunno e per questo occorre in primo luogo stabilizzare l'enorme fascia di precariato di insegnanti e di personale Ata, e avviare subito un massiccio piano di assunzioni che rimetta in linea con le esigenze di stabilità e continuità didattica, anche per le attività di sostegno, facendo fronte efficacemente al fabbisogno, evitando che vi siano ancora 'classi pollaio' e favorendo al massimo l'inclusione. Ecco perché incalzeremo il Governo e saremo al fianco della nostra categoria", ha sottolineato Sbarra.

Per parte sua, oggi il ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi, intervenendo a un evento a Bologna, ha confermato l'impegno per evitare il ricorso alla dad: "La scuola italiana è in cammino. Non è che il ritorno in presenza è un problema solo del governo: tutti dobbiamo lavorare per tornare alla normalità.

Io me ne sto già occupando, voglio che se ne occupino anche gli altri, voglio che lo facciamo assieme, dobbiamo insistere, condividere, sostenere il ministro per tornare ad una scuola in presenza che sia una scuola di affetti.

Va fatto insieme, io ci sono ma dovete esserci anche voi".

"La sto facendo la battaglia per la presenza, giorno e notte, mi impegno a continuarla ma ognuno ha una responsabilità: il Cts fa le sue affermazioni, loro ci dicono che ci sono ancora dei problemi sanitari e ci devono dire loro cosa succede se ci sono certi livelli di copertura vaccinale. Io la battaglia per il rientro in presenza la sto facendo alla grande, facciamola insieme", precisa il ministro  Bianchi.

"Allo stato attuale non c'è, non abbiamo in mente di farlo, però c'è un fortissimo appello alla solidarietà collettiva", osserva Bianchi circa l'ipotesi di rendere obbligatorio il vaccino per gli insegnanti (proposta avanzata nelle scorse ore anche dai dirigenti scolastici).

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