Quanto guadagnano i «mandarini»? Redditi dei 13 top manager provinciali: in vetta c’è Paolo Nicoletti
Il direttore generale si porta a casa quasi 170mila euro all’anno. A seguire, distanziati di circa ventimila euro, ecco i capi del personale e della sanità, ovvero Silvio Fedrigotti e Giancarlo Ruscitti
TRENTO. A Roma, li chiamano i "mandarini", cioè i grand commis dell'amministrazione pubblica. Al primo posto c'è sempre Paolo Nicoletti, direttore generale della Provincia: quasi 170 mila euro all'anno per il numero uno dei dirigenti. A seguire, distanziati di circa ventimila euro, ecco i capi del personale e della sanità, ovvero Silvio Fedrigotti e Giancarlo Ruscitti. Fuori dal podio, invece il "boss" della scuola Roberto Ceccato, quello dell'agricoltura Romano Masè e quello della protezione civile Raffaele De Col.
La Provincia ha pubblicato ieri i redditi 2020 dei propri 13 top manager, ovvero dei titolari di incarichi dirigenziali amministrativi di vertice.Per ciascuno è stato pubblicato il prospetto relativo al trattamento economico fondamentale, comprensivo di tredicesima mensilità, più le voci accessorie, ovvero le retribuzioni di posizione e di risultato, e i rimborsi per competenza e alla retribuzione di risultato.
I totali, lordi, sono in linea con quelli degli anni scorsi, con in molti casi un leggero aumento: insomma, l'anno della pandemia per tanti manager non è coinciso con un abbassamento in busta paga. D'altra parte il lavoro non è mancato. Per tutti, ad eccezione di Roberto Andreatta, lo stipendio base prevede 80.103,74 euro totali. Poi a fare la differenza sono le retribuzioni di posizione e di risultato, che variano da persona a persona e sono quelle che permettono di stilare la classifica.
Come detto al top c'è Paolo Nicoletti, che sfiora i 170 mila euro (zero al capitolo voci accessorie e 1.786 euro di rimborsi) grazie soprattutto a una retribuzione di posizione praticamente uguale allo stipendio. Silvio Fedrigotti e Giancarlo Ruscitti superano di poco i 150 mila euro: ma per il primo il totale è in calo rispetto al 2019 di circa ottomila euro, mentre per il secondo è in aumento di quasi quarantamila.
D'altra parte il dottore ha gestito e sta gestendo tutte le questioni più delicate e impegnative riguardanti la pandemia.Fuori dal podio il numero uno della scuola Roberto Ceccato, anche lui nel 2020 impegnatissimo nel gestire le delicate questioni riguardanti regole e protocolli nel mondo dell'istruzione: per lui 147.687 euro.
Seppur di poco Romano Masè del dipartimento agricoltura supera Raffaele De Col della protezione civile, ma anche del dipartimento foreste (l'orso, per intenderci, è affare suo). Leggermente staccato il gruppetto in rosa, con Luisa Tretter, Valeria Placidi e Laura Pedron che comunque si avvicinano ai 140 mila euro annui.