Tram da Spini al centro: la proposta di Alstom piace a Fugatti
Il presidente della Provincia dopo la mossa del colosso ferroviario: «Quando un capitale privato chiede di collaborare la valutazione preliminare non può che essere positiva». Pegoretti (comitato "Un tram per Trento"): un'idea di città multimodale di derivazione anglosassone, che dà priorità a pedonalizzazione e ciclabilità
LA PROPOSTA Il tram da Spini al centro storico, il progetto di Alstom Ferroviaria
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L'ITER Arriva l’intesa ufficiale tra Provincia e Comune sul tram nel cuore di Trento
TRENTO. Il partenariato pubblico-privato proposto da Alstom Ferroviaria oppure un appalto pubblico "tradizionale" del Comune, in accordo con la Provincia, con accesso ai finanziamenti del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili?
Questa è la domanda che tiene banco dopo la proposta di realizzazione della tramvia fatta da Alstom & Co.
«In qualità di rappresentante del comitato "Un Tram per Trento" esprimo soddisfazione per la proposta di finanziamento di Alstom - sottolinea Massimo Pegoretti - Più di un anno fa, in piena campagna elettorale, il comitato era intento ad organizzare diversi incontri per presentare la nostra idea di città nella quale la tramvia sarebbe stata elemento costituente.
Tra i candidati sindaco, Franco Ianeselli è stato il primo a recepire la proposta e, a distanza di un anno, ci troviamo addirittura con un progetto pronto e presentato da una realtà privata».
Una soddisfazione, continua Pegoretti, che deve accompagnarsi ad una necessaria cautela nel cantare vittoria: «La tramvia delinea un'idea di città ancora prima di una soluzione di trasporto: un'idea di città multimodale di derivazione anglosassone, che dà priorità a pedonalizzazione e ciclabilità. Nella quale le periferie vengono riqualificate e gli immobili prendono valore. Permangono però dei dubbi: quale sarebbe l'area dove verrà costruita l'officina? Come verrà gestita la sovrapposizione di diversi cantieri, come quello del sottopassaggio di Spini e il cantiere della circonvallazione ferroviaria? Noi, al momento, continuiamo a fare informazione presso la cittadinanza e presso le circoscrizioni: ciò di cui si parla è un cambiamento per la città innanzitutto culturale» conclude.
«Quando un capitale privato chiede di collaborare per investimenti di utilità pubblica, specie se così importanti per la città di Trento e l'amministrazione comunale, la valutazione preliminare non può che essere positiva», aggiunge il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, che sottolinea come in questo momento storico operazioni di questo tipo siano estremamente preziose.
«Per quanto riguarda la valutazione tecnica del progetto e le analisi di sostenibilità finanziaria attendiamo, con fiducia, il parere del Navip», conclude Fugatti.
Giudizio al momento sospeso quello di Claudio Geat, presidente della circoscrizione Centro storico - Piedicastello, per mancanza di troppi elementi su cui poter fondare una valutazione adeguata.
«Siamo ovviamente a favore di una mobilità più sostenibile. Ma dove è il Pums? Dove sono i dati degli studi preliminari? E quelli dei flussi di traffico? Dei 280 milioni di euro (importo stimato per circa 13 tram, binari e officina ndr), quale è il costo delle singole opere e quale il canone da corrispondere?».
Geat sottolinea come l'accesso ad un finanziamento statale a fondo perduto sarebbe naturalmente preferibile.
Quindi richiama l'attenzione sul "modello Bologna" che il 6 agosto scorso ha pubblicato un bando di gara europeo per progettare e realizzare una linea tram da Borgo Panigale - Reno al centro storico: 334,8 milioni, opera completamente finanziata dal governo.
«Per ora si deve registrare l'interesse di una grande ditta, poi si dovrà indagare la proposta ed infine si valuteranno il progetto ed i relativi costi e benefici sulla base di un maggior numero di informazioni» rimarca Geat. Che invita dunque a non farsi travolgere dall'entusiasmo e a non valutare superficialmente la proposta di Alstom».