Ritorno a scuola, quegli errori grammaticali proprio negli auguri agli studenti
Un breve post Fb del consigliere provinciale Moranduzzo litiga con la lingua italiana nell'incoraggiare i giovani trentini che tornano sui banchi. Un nuovo caso di eletti nelle istituzioni che inciampano sulla grammatica
TELECAMERE Aumento delle indennità, per non rispondere il consigliere Moranduzzo scappa
TRENTO. Si sa che le classi dirigenti politiche non passano dall'Accademia della crusca.
E nessuno lo pretende, ci mancherebbe.
Ma non si può evitare di sottolineare gli strafalcioni grammaticali rivolti da rappresentanti istituzionali proprio agli studenti che tornano a scuola (o forse a "squola").
Ad arricchire la galleria di spericolati esercizi linguistici degli amministratori locali, ieri, è stato il consigliere provinciale leghista trentino Devid Moranduzzo, che pochi giorni fa peraltro era balzato agli onori della cronaca anche per la "fuga" davanti alle telecamere di "Fuori dal coro" (Rete 4): non ha risposto alla domanda sull'aumento delle indennità dei politici.
Ieri, per augurare gentilmente buona fortuna ai ragazzi e alle ragazze che tornavano sui banchi, Moranduzzo ha scritto in Facebook: "Buon ritorno a scuola a tutti i studenti Trentini e.... in bocca al lupo".
Un articolo sbagliato, ben quattro puntini di sospensione e la T maiuscola, come per gli antichi Romani.
Insomma, per il consigliere le porte degli esami di riparazione in italiano sembrerebbero aprirsi già all'inizio dell'anno. Tuttavia, ammettiamo che con il suo lessico ci ha regalato pure qualche lampo di buonumore... [Z. S.]