La tragedia di Leonardo Capoani in Svezia: soccorso subito, ma non è bastato a salvarlo
Il giovane morto in uno schianto con il quad, lungo una strada forestale a Häggdånger, ha ricevuto anche il massaggio cardiaco dagli amici sopraggiunti subito dopo. La famiglia roveretana ora è alle prese con la burocrazia forse domani la partenza per Stoccolma
ROVERETO. L'autorità giudiziaria della contea di Västernorrland, in Svezia, ha disposto il sequestro del quad sul quale Leonardo Capoani, 28 anni di Rovereto, ha avuto il terribile incidente domenica scorsa che ne ha causato la morte.
Gli inquirenti vogliono capire se vi sia un malfunzionamento del mezzo all'origine dello schianto, sulla cui dinamica emergono oggi nuovi dettagli: il sinistro è avvenuto poco prima delle 14 su una strada sterrata a sud di Häggdånger, nel comune di Härnösand. Capoani era alla guida del mezzo a quattro ruote.
Con lui viaggiava la fidanzata, Isabella, anche lei sbalzata violentemente dal mezzo quando questo, per motivi appunto ancora da chiarire, è uscito di strada.
Nel punto in questione la strada è dritta, e le prime immagini dell'incidente, diffuse sui media locali, vedono il quad fermo su quattro ruote a bordo della carreggiata.
Per Capoani fatale è stato l'impatto con un albero, mentre la ragazza non avrebbe invece riportato praticamente alcuna ferita seria, grazie al fatto di essere caduta proprio sul corpo del fidanzato.
Tanto che è stata lei a lanciare l'allarme ai mezzi di soccorso ed anche agli amici comuni della coppia, che li stavano aspettando poco distante per pranzare insieme.
È stato infatti uno degli amici di Capoani il primo a raggiungere il luogo dell'incidente, cercando di rianimare il giovane con le manovre salvavita di primo soccorso, incluso il massaggio cardiaco.
Un intervento che i soccorritori professionisti, che hanno poi raggiunto il posto con tre ambulanze, un elicottero, la polizia e i "servizi di soccorso" (l'equivalente dei nostri vigili del fuoco) hanno definito «eccellente».
Ma, purtroppo, inutile: ricoverato all'ospedale in codice rosso, Capoani è stato dichiarato morto.
Mentre la polizia svedese lavora per capire le ragioni di un evento così drammatico nella sua tremenda semplicità, la famiglia Capoani, e i tanti parenti ed amici, stanno vivendo giorni terribili.
Allo choc ed al dolore per la notizia della morte del loro caro, il papà Alessio e la mamma Eleonora, pensionati, e la sorella Arianna, insegnante, devono gestire tutta la partita burocratica e logistica, resa ancor più difficile e straziante dalle distanza e dalle limitazioni imposte dalla pandemia da Covid-19.
Raggiungere la Svezia non sarà possibile prima di domenica prossima, e una volta lì si dovrà confrontarsi con la burocrazia svedese e le leggi europee.
L'aiuto da parte dell'ambasciata italiana in Svezia è annacquato dal fatto che la maggior parte del personale è in telelavoro, rendendo le comunicazioni tra funzionari e familiari più difficoltose.