Al cittadino non far vedere i suoi esami nella cartella online. Bocciata la proposta di Zanella, e lui attacca: «I veri assessori alla salute sono Ferro e Ruscitti»
Il consigliere provinciale proponeva di dare accesso a tutti gli esami personali online. Ma «evidentemente è meglio farsi pagare per ogni richiesta di copia». E poi l’affondo: «Cosa ne pensi Segnana non si sa. Perché non è lei che comanda»
TRENTO. Perché un cittadino, che ha accesso lla sua «cartella clinica elettronica», può vedere online solo certi esami, e non tutta la sua situazione clinica?
Se l’è chiesto il consigliere provincia dei Futura, Paolo Zanella. Uno che un po’ se ne intende, essendo di mestiere infermiere professionale, già coordinatore di reparto e «addestratore» di colleghi durante l’emergenza Covid. Che ha proposto alla giunta provinciale di «aprire» tutti i dati nel Fast TreC. Ma l’assessore Segnana ha risposto no. Anzi: «I tecnici dell’Azienda Sanitaria hanno detto no. Quello che ne pensa Segnana non è pervenuto, perché l’assessorato è in mano ai tecnici» dice Zanella.
Scrive il consigliere: «Insensatamente è stata bocciata dalla maggioranza, capitanata per l'occasione dall'assessora Segnana, una mozione con la quale si chiedeva un semplice miglioramento della Cartella Clinica del Cittadino utile ai/alle cittadini/e: alimentare la cartella digitale anche con i referti diagnostici di esami strumentali, visite e prelievi bioumorali effettuati durante un ricovero o un accesso in PS (ex post, non durante il ricovero).
Ho rinviato la discussione dalla scorsa seduta a questa per poter approfondire con la dirigenza dell'APSS e dell'assessorato, perché ritenevo che le resistenze fossero infondate. E invece il muro da parte di entrambe, motivando il diniego alla mia richiesta con la necessità che i referti di un ricovero/accesso in PS debbano essere accompagnati dal diario clinico che permetta di interpretarli.
Assurdo. Se fai una TAC come prestazione da esterno e ti trovano una massa tumorale vedi il referto e finché non senti il MMG nessuno te lo "interpreta". Se però ti dimettono dopo averti visitato ogni giorno, aggiornato sulla tua situazione, consegnata la lettera di dimissione, caricata anche su TreC, la TAC o il prelievo fatto in reparto o in PS, no, non te le caricano. No, perché non riusciresti a interpretarle.
Io ci vedo una buona quota di paternalismo e un pizzico di medicina difensiva. Perché la scocciatura di richiedere (a pagamento) copia della cartella clinica mica tutti se la prendono, un po' si punta anche su questo. E poi, altro che transizione digitalitale e ambientale, intasiamo gli uffici di richieste e consumiamo carta a tonnellate.
Quello che più mi lascia perplesso - e lo ho detto all'interessata in Aula - è che l'assessora porta avanti esclusivamente la linea dei tecnici. All'incontro avuto con lei non le ho sentito dire una parola o portare una sua visione. Oggi chi governa la sanità trentina (al di là della posizione ideologica sulle specialità in periferia) sono il Dipartimento di Ruscitti e l'APSS di Ferro. Con buona pace della Politica».