Contratto del pubblico impiego, domani manifestazione a Trento, scontro sindacati-Fugatti
Il presidente manda a dire che «la strada è tracciata», dopo che la giunta ha ribadito «non ci sono i soldi», la replica di Cgil, Cisl e Uil: «ci dia invece atti concreti, con lo stanziamento delle risorse per rinnovare tutti i contratti pubblici»
TRENTO. Domani mattina in piazza Dante a Trento la grande manifestazione dei sindacati del settore pubblico, per chiedere alla Provincia il rinnovo del contratto, scaduto da anni.
La vertenza va avanti da tempo, ma la giunta provinciale ha detto chiaramente che «non ci sono i soldi» (lo disse l’assessore Gottardi in Consiglio provinciale), e la trattativa è in stallo. Per Cgil, Cisl e Uil «ora il tempo è scaduto», e domani si arriverà alla prova di forza.
Una manifestazione inasprita dal comunicato che Fugatti ha emanato nei giorni scorsi, per cercare di alleggerire la tensione. Una nota nella quale non sono contenute risposte né indicazioni tecniche, ma solo la promettente frase «la strada è tracciata».
Il comunicato della giunta provinciale
«Il lavoro al centro: dal pubblico al privato, un’attenzione concreta
“L’attenzione della Provincia autonoma di Trento ai temi del lavoro è sempre stata massima, e lo è in modo particolare in questa legislatura che si è trovata ad affrontare un incredibile acceleratore dei processi qual è stata (ed è tutt’ora) la pandemia”.
Ad affermarlo è il presidente della Provincia autonoma di Trento in relazione al dibattito alimentato da una parte dalle associazioni di categoria, dall’altra dalle organizzazioni sindacali che - da prospettive ovviamente diverse - pongono giustamente il tema di quali scenari di sviluppo si esploreranno per garantire al Trentino i livelli di eccellenza e qualità che conosciamo. “Tra questi scenari, quello legato al lavoro occupa una posizione di vertice”, afferma il presidente che aggiunge: “Abbiamo già indicato alcune direttrici che si concretizzeranno ulteriormente a breve, in fase di predisposizione della prossima manovra di bilancio ed è proprio in quella sede che si darà una risposta anche al tema del rinnovo del contratto del pubblico impiego”.
All’inizio del 2020 le modalità per affrontare l’argomento erano state codificate in un protocollo siglato con i sindacati confederali. “Non credo - commenta il presidente della Provincia - che, in cuor loro, i vertici delle organizzazioni sindacali temano che i patti non vengano rispettati. Ribadisco comunque che la Giunta provinciale intende concretizzare il suo impegno già con questa manovra di bilancio. Infatti la negoziazione in atto con lo Stato - gli incontri continuano e l’ultimo confronto con il responsabile del Ministero delle finanze è di pochi giorni fa - ci consente di guardare alla tematica del rinnovo del contratto con fiducia, ma sempre all’interno di un cauto pragmatismo. Posso pertanto confermare che la strada è tracciata e la percorreremo”».
La replica dei sindacati
Le sigle sindacali che organizzano la manifestazione di martedì 26 ottobre replicano alle dichiarazioni di Fugatti.
Il 26 ottobre in piazza - Il tempismo sospetto del Presidente Fugatti: bene assicurare che i rinnovi contrattuali pubblici si faranno ma la protesta continua.
E’ singolare che il Presidente Fugatti si affretti a rassicurare che il rinnovo dei contratti pubblici s’ha da fare solo alla vigilia della grande manifestazione unitaria dei settori pubblici indetta per martedì 26 ottobre in Piazza Dante a Trento.
Il Presidente e tutta la giunta provinciale sono stati a lungo sollecitati dalle organizzazioni sindacali sui temi contratti, assunzioni, valorizzazione del personale pubblico delle autonomie locali, sanità, scuola, formazione professionale, ricerca, alla vigilia di tutte le manovre di quest’ultimo triennio.
Non vorremmo quindi che si trattasse di un tentativo di distrazione di massa.
Pur disponibili a credere che “la strada è tracciata e la percorreremo”, rinnoviamo l’invito alle lavoratrici e ai lavoratori dei comparti pubblici trentini ad essere presenti in Piazza Dante perché alle tante parole e protocolli di ieri, alle rassicurazioni di oggi seguano finalmente atti concreti, con lo stanziamento delle risorse per rinnovare tutti i contratti pubblici, per rivedere gli ordinamenti professionali che non rendono merito al lavoro e alle competenze necessarie nei servizi pubblici, per un piano straordinario di assunzioni e stabilizzazioni non più rinviabile, per la piena contrattazione del lavoro agile.
Se l’attenzione da parte di questa legislatura ai temi del lavoro è sempre stata massima è ora di dimostrare che ciò sia vero per i comparti pubblici, bene comune del territorio per affrontare la crisi sanitaria, sociale ed economica e dare attuazione positiva ai progetti del PNRR.