Nuovo ospedale di Cavalese, Fugatti non si presenta a rispondere in Consiglio, poi arriva e dice che «diciamo le cose nei luoghi istituzionalmente deputati»
Seduta sospesa, poi ripresa, sull’interrogazione di Filippo Degasperi: minoranze all’attacco, «si capisce che avete già deciso», ma Paccher incalza: «è un problema montato, un processo al presidente»
RIASSUNTO La vicenda dalla A alla Z, spiegata bene
TRASPARENZA Le nostre otto domande a cui Fugatti non risponde
TRENTO. Il Consiglio provinciale di Trento è stato sospeso con anticipo per dare corso ad una riunione dei Capigruppo sulla mancata risposta del Presidente Maurizio Fugatti alla question time del consigliere Filippo Degasperi (Onda civica) relativa all'ospedale di Cavalese.
Il presidente Fugatti, infatti, era assente dalla seduta mattutina e non ha lasciato la consegna a un collega di Giunta.
Il presidente del Consiglio, Walter Kaswalder, ha ricondotto l'accaduto nei confini del regolamento, rilevando come, in caso di "giustificato impedimento", l'interrogazione può ricevere risposta scritta. Secondo il consigliere Degasperi, invece, il presidente avrebbe scelto di non dare una risposta. L'interpretazione è stata condivisa dai consiglieri di minoranza Paola Demagri (Patt), Sara Ferrari (Pd), Alex Marini (Gruppo misto), Paolo Zanella (Futura), mentre la maggioranza ha condiviso la posizione del presidente, che si è impegnato a sollecitare al presidente Fugatti una risposta scritta e in tempi brevi.
La seduta è poi ripresa, in ritardo, con Fugatti che ha spiegato la scelta: «È dovere di un amministrazione pubblica lasciar veder le carte e poi gli organismi competenti, il Navip, faranno le loro valutazioni. Qualora si riscontrasse l'interesse pubblico si va sul territorio, nelle valli di Fiemme, Fassa e Cembra, e si deciderà. Ma cosa dicevamo, di no perché non ci interessa? Sarebbe stato irresponsabile, anche perché ci sono le leggi che sanciscono la correttezza formale» ha detto in Consiglio provinciale, intervenendo alla ripresa nel pomeriggio sul futuro dell'ospedale di Cavalese dopo la richiesta delle minoranze.
Il progetto di ristrutturazione del vecchio ospedale, già approvato e finanziato - su cui è stata votata nei mesi scorsi anche una mozione all'unanimità in Consiglio provinciale - è stato infatti bloccato dopo la presentazione dell’altro progetto, un ospedale ex novo in zona Masi di Cavalese, in project financing, da parte della Mak costruzioni.
Nel settembre 2020 il presidente Fugatti aveva detto, nella risposta ad una precedente interrogazione, che non vi erano ipotesi di cambiamento rispetto al progetto approvato di ristrutturazione dell’ospedale a Cavalese e aveva confermato tempi per appalto e realizzazione.
«Parliamo di un momento di difficoltà e quindi è interessante che, nell'interesse pubblico e non privato - ha aggiunto Fugatti - la parte pubblica dialoghi con la parte privata. Dire no sarebbe sbagliato e anche non volersi assumere delle responsabilità».
Sulla copertura finanziaria al progetto già approvato, ha proseguito Fugatti, è «smentito il fatto che sono stati tagliati i fondi, l'opera è finanziata, capisco l'imbarazzo, potevamo dirlo subito ma abbiamo preferito di no. E sarà così anche pro futuro, diciamo le cose nei luoghi istituzionalmente deputati», ha aggiunto.
In una risoluzione proposta dal Pd del Trentino, si ricorda come «nella primavera del 2020 alcuni amministratori di valle sono già in possesso e si scambiano una bozza del progetto, con il presidente della comunità che invia una mail riservata al sindaco del comune di Cavalese».
Nel documento si legge anche che «nell'estate 2020 lo Scario della comunità, su indicazione di alcuni dirigenti provinciali, svolge un ruolo di intermediario con un'impresa privata, al fine di acquisire i terreni (agricoli o boschivi) sui quali dovrebbe poi sorgere il nuovo ospedale».
Il consigliere della Lega Roberto Paccher ha parlato di «un processo verso il presidente», un «problema montato dalle minoranze», dicendo che «Fugatti è stato cristallino», nel dire che il progetto Mak sarà prima valutato ed eventualmente discusso.
Secondo il consigliere 5 Stelle Alex Marini «pare che la scelta di costruire ai Masi sia già stata fatta, questo è quello che emerge dagli interventi».
Il consigliere provinciale di Onda Civica, Filippo Degasperi, ha parlato di «eredità dissipata» dalla Giunta provinciale. Ed ha posto in luce che Fugatti non ha risposto alle sue domande sul nuovo progetto.
Durissimo il commento dell'ex assessore alla salute, Luca Zeni (PD): «Emerge chiaramente come il presidente Fugatti abbia agito per coordinare la proposta dell’impresa privata con alcuni amministratori locali, muovendosi senza trasparenza, senza alcun percorso partecipato o ufficiale, e abbia deliberatamente mentito rispetto alla linea che stava portando avanti».
Alla fine del dibattito quiindi Zeni ha presentato una proposta di risoluzione sottoscritta da tutti i consiglieri di opposizione eccetto Lorenzo Ossanna e Pietro De Godenz per impegnare la Giunta a confermare il cronoprogramma previsto rispetto alla realizzazione del nuovo ospedale di Cavalese in adiacenza a quello esistente (entro il 2026), ma anche a ristabilire i finanziamenti e a bloccare l’iter avviato rispetto alla proposta di partenariato pubblico privato.