La dura contestazione delle femministe: «Contro la violenza sulle donne, ecco tutto quello che Fugatti non ha fatto»
Il presidio di «Non Una di Meno» al centro Santa Chiara per lo spettacolo «Love» dedicato al tema, ma il presidente non c’era e neanche nessun altro della giunta
TRENTO. Aspettavano il presidente Fugatti per contestarlo, ma nessuno della giunta provinciale si è presentato ieri sera allo spettacolo «Love» della Cofas, dedicato al tema della violenza sulle donne al Centro Santa Chiara di Trento. Le femministe di «Non Una di Meno Trento» hanno però detto la loro, con uno striscione e un duro intervento con le parole d’ordine «#noinondimentichiamo e #giuntaleghistaipocrita».
«Siamo qui con l’intento di rivolgerci al presidente della provincia che dovrebbe essere qui per un dibattito a seguito di uno spettacolo legato al tema della violenza maschile sulle donne. La sua partecipazione ci appare alquanto grottesca considerato tutto quello che la sua giunta non ha fatto in materia di contrasto alla violenza maschile sulle donne. Cominciamo con il ricordarle, presidente, la soppressione dei corsi alla relazione di genere, a poche settimane dal vostro insediamento! Le lezioni che da 5 anni esperte preparate, formate, professioniste, svolgevano in decine di istituti della Provincia per educare a rispettare la parità dei sessi e a superare gli stereotipi sono stati fermati dalla sua giunta con l'accusa di diffondere “teorie gender” e che poi - non soddisfatta - ha alimentato una vergognosa caccia alle streghe contro le formatrici, bullizzandole sui loro profili social personali. Corsi mai più ripresi, delegando la questione - rendiamoci conto! - alle forze dell’ordine i cui compiti sono ben altri».
Poi le attiviste: «Le chiediamo anche conto dell’assegno di autodeterminazione alle donne vittime di violenza entrato in vigore mediante l’approvazione del disegno di legge 48 il 3 febbraio 2021 che a noi risulta non essere MAI stato erogato fino ad ora, nonostante nella nostra provincia molte donne siano vittime di violenza, nonostante le denunce, nonostante i percorsi di fuoriuscita dalla violenza intrapresi… lo chieda alle operatrici del centro antiviolenza!»
Ed infine «Le chiediamo con quale faccia nel comunicato del 12 novembre scorso avete parlato di RICOSTITUZIONE del Comitato per la tutela delle donne vittime di violenza! Un comitato COSTITUITO dalla legge provinciale 6 del 2010 sulla prevenzione della violenza di genere e la tutela delle donne che ne sono vittima..2010, presidente! Voi non avete RICOSTITUITO il Comitato, voi NON lo avete MAI convocato, nemmeno una volta da quando siete in carica, MAI! Nonostante in pandemia la violenza domestica sia aumentata esponenzialmente, costrette a stare chiuse in casa con i loro aguzzini, nonostante le violenze sulle donne non si siano mai fermate in questi 3 anni: dove eravate quando Agitu, Deborah e le altre donne venivano ammazzate? Dove siete stati da ottobre del 2018 fino a tre giorni fa? Dove? Eravate forse impegnati a ridimensionare l’Ufficio Pari Opportunità da 5 a 2 persone? A tagliare i fondi al Consigliere di Pari Opportunità? A mangiare torte con scritte sessiste o magari a umiliare delle professioniste serie che invece a differenza vostra sono sempre state dalla parte delle donne?»
Poi la richiesta: «Noi oggi chiediamo a lei e alla sua giunta, ancora una volta, di ripristinare i corsi all’educazione nella relazione di genere rimettendoli in mano alle professioniste capaci e preparate che prima del vostro scempio li avevano condotti per 5 anni nelle scuole trentine.
Chiediamo che l’assegno di autodeterminazione per le donne vittime di violenza diventi un atto concreto e si cominci ad erogarlo.
Chiediamo che la giunta si impegni concretamente nel contrasto alla violenza maschile sulle donne e non solo con comparsate (come quella di stasera) o uscite dell’ultimo minuto che sono palesi tentativi di spezzare un silenzio imbarazzante e vergognoso. Passando anche per la pubblica censura e condanna di comportamenti che in questi anni alcuni vostri assessori hanno avuto.
Basta ipocrisia, vogliamo i fatti».