Ingresso in Italia con test anche per vaccinati e quarantena per gli altri: la protesta del consigliere De Godenz sulla minaccia al turismo
L'esponente provinciale dell'Upt critica la nuova ordinanza del ministro sugli arrivi Ue e chiede alla giunta di fare presisoni su Roma affinché venga modificata: "Il governo mette a rischio la stagione turistica, ricevo già telefonate di albergatori disperati a causa delle disdette"
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TRENTO. "Quanto successo con il nuovo decreto emanato ieri dal ministro Speranza è di una gravità assoluta. Non è possibile calare una mannaia del genere sul settore che rappresenta il principale volano della nostra economia".
Anche il consigliere provinciale Pietro De Godenz (Unione per il Trentino) prende posizione contro la nuova ordinanza del ministero della salute, annunciata ieri e in vigore da domani, 16 dicembre, che impone il tampone prima dell'arrivo in Itali anche ai cittadini Ue in possesso di green pass per vaccinazione o guarigione del covid e test negativo più quarantena di cinque giorni per tutti gli altri.
Proteste si sono levate anche da rappresentanti del mondo turistico in area alpina.
"Come ribadito anche negli scorsi giorni - scrive De Godenz - è giusto garantire la salute e io per primo concordavo e concordo sul fatto che sia necessaria particolare tutela per coloro i quali si recano negli alberghi, sulle piste da sci o vengono in Italia, e in Trentino, per turismo.
Allo stesso modo, ben venga anche il super green pass per chi vuole sciare ma il problema vero sta nella tempistica, serviva un preavviso di almeno 15 giorni, e nelle nuova necessità di sottoporsi anche a tampone.
Non è possibile calare una mannaia del genere sul settore che rappresenta il principale volano della nostra economia.
Vi sono persone già in viaggio, molte anche verso le nostre località turistiche, che sono state raggiunte dalla notizia che dovranno fare cinque giorni di quarantena prima di poter entrare in Italia - magari con una settimana di ferie. Da questa mattina ricevo telefonate di albergatori disperati a causa delle disdette, alcuni di questi hanno deciso addirittura di non aprire per Natale. Non ci siamo.
Anche l'Europa, anche Bruxelles tramite il commissario Vera Jourova ha sollevato la questione e chiesto chiarezza.
Capisco che ci si trovi davanti ad un decreto nazionale ma chiedo ufficialmente e con forza che si spinga per trovare una soluzione altrimenti tra pochissimo tempo ci ritroveremo in quest'aula e dovremo stanziare contributi straordinari per imprese, maestri di sci e tutte le lavoratrici e i lavoratori del turismo-come fatto purtroppo l'anno scorso.
Non possiamo permetterci di perdere un'altra stagione ne va della tenuta del sistema economico provinciale, regionale e di tutte le economie montane legate al turismo. Facciamo qualcosa e facciamolo presto e bene".