Esce dal carcere e ruba un cane: la donna indagata respinge l'accusa di furto
Rischia di finire in carcere, dove già si trova recluso il marito. Accade ad una donna di Trento accusata di furto aggravato per aver "rapito", un cane meticcio di piccola taglia. Il furto sarebbe avvenuto subito dopo l'uscita della donna dalla casa circondariale
TRENTO. Rischia di finire in carcere, dove già si trova recluso il marito. Accade ad una donna di Trento accusata di furto aggravato per aver "rapito", era il 13 maggio scorso, un cane meticcio di piccola taglia. Il furto sarebbe avvenuto subito dopo l'uscita della donna dalla casa circondariale dove era andata per una vista al marito detenuto.
Determinanti per scoprire chi quel giorno abbia prelevato la cagnetta Mia dal cortile di casa in via Pont ai Vodi sono state le telecamere di sicurezza che all'esterno del penitenziario ovviamente abbondano. A mettere la polizia sulle tracce di Mia è stata la testimonianza di una persona che aveva segnalato la presenza sospetta, nei pressi del capolinea dell'autobus numero 15, di alcuni ragazzini e di due donne, una delle quali verosimilmente appena uscita dalla casa circondariale.
Il gruppetto era stato notato mentre giocava nel giardinetto attiguo alla fermata del mezzo pubblico con un cane identico a Mia. Il gruppo si era poi allontanato dalla zona, con il cagnolino meticcio portato in braccio, a bordo del dell'autobus 15. Il mezzo pubblico era partito da via Beccaria alle 15 e 35 con destinazione Centro città.La polizia ha fatto una verifica sugli accessi alla casa circondariale nell'ambito dei colloqui con i detenuti. Il pomeriggio del 13 maggio dalle 14 e 30 alle 15 e 30 era stato registrato il colloquio di un detenuto con la moglie.
L'orario di conclusione della visita coincideva perfettamente con la sparizione di Mia. È stato quindi effettuato un controllo a casa della moglie del detenuto, dove, legata ad un palo, è stata trovata una cagnolina identica a Mia. Il nipote della proprietaria del cane è stato accompagnato sul luogo per una ricognizione. Il ragazzo ha riconosciuto senza esitazioni: l'animale legato al palo era effettivamente la povera Mia.
Il cane è stato dunque recuperato e condotto presso l'ambulatorio dell'Azienda sanitaria in via Lavisotto dove il veterinario, grazie al microchip, ha definitivamente confermato che il cane sparito e ritrovato legato al palo era proprio Mia. L'animale è stato subito restituito ai legittimi proprietari.
Le indagini non sono finite qui. La polizia ha acquisito le immagini delle telecamere di sicurezza installate lungo il percorso dell'autobus numero 15. Il gruppetto - due donne e diversi bambini - è sceso nei pressi di piazza Dante ed ha raggiunto, portando in braccio l'animale, l'abitazione dove Mia è stata "parcheggiata" attaccata ad un palo fino all'arrivo della polizia.
La donna indagata respinge l'accusa di furto. Nella sua versione dei fatti Mia non è stata "rapita", ma si sarebbe avvicinata per giocare con i bambini. Poi, non sapendo dove fossero i suoi padroni, la famiglia ha preferito portarla con se a casa piuttosto che abbandonare il cane incustodito al capolinea dell'autobus 15 a Spini di Gardolo.Il caso della sparizione di Mia ora finisce davanti al giudice.