TRENTO. Il Trentino resta in zona gialla.
Solo le Marche diventeranno zona arancione da lunedi. Secondo quanto si apprende, infatti, è in arrivo oggi, 4 febbraio, un'ordinanza del ministro della salute, Speranza, che porterà una sola regione al cambio di fascia.
La fotografia dei colori per il resto d'Italia, invece, resta invariata.
"Siamo al 91% di italiani over 12 che hanno ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid, l'88% ha due dosi ed ha completato il ciclo primario e quasi 35 milioni di italiani hanno fatto il booster. Questo ci mette nelle condizioni di poter aprire una fase di versa nella lotta al Covid", osserva Roberto Speranza.
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Quattro morti e ospedali ancora sotto pressioni, ma restiamo gialli. Fugatti: ecco perché
Scendono ancora, a livello nazionale, l'incidenza settimanale dei casi e l'indice di trasmissibilità Rt.
L'incidenza questa settimana è pari a 1362 ogni 100.000 abitanti (28/01/2022 -03/02/2021) contro 1823 ogni 100.000 abitanti della settimana precedente (21/01/2022 -27/01/2021), dati flusso ministero salute.
Nel periodo 12 gennaio-25 gennaio 2022, invece, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,93 (range 0,9 - 0,98), in diminuzione rispetto alla settimana precedente (quando è stato pari a 0,97) e al di sotto della soglia epidemica. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale ministero della Salute-Iss.
Scende anche il tasso di occupazione in terapia intensiva e nei reparti di area non critica.
Per le intensive è al 14,8% (rilevazione giornaliera al 3 febbraio) rispetto al 16,7% (rilevazione giornaliera al 27 gennaio).
Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è al 29,5% (al 3 febbraio) contro il 30,4% (27 gennaio).
Solo la Provincia autonoma di Bolzano, con un valore di 2.288,7, e le Marche a 2.128,6, registrano questa settimana una incidenza superiore a 2 mila casi ogni 100 mila abitanti.
Subito sotto si posiziona il Friuli Venezia Giulia a 1.963,5.
Il valore più basso lo registra la Sardegna a a 491,3, rispetto al valore medio nazionale di 1.362.
La maggiore occupazione di letti nelle terapie intensive per pazienti covid si registra questa settimana nelle Marche, con un valore del 26,3%.
Seguono la Provincia autonoma di Trento al 24,4% che nelle settimane scorse era stato anche al primo posto e il Friuli Venezia Giulia al 21,1%.
Per quanto riguarda i reparti di area medica, invece, la maggiore occupazione di posti letto per pazienti covid è rilevata questa settimana in Friuli Venezia Giulia (38,8%), Liguria (38,3%) e Sicilia (38,3%).
Diverse Regioni e Province autonome anche questa settimana hanno segnalato problemi nell'inserimento dei dati del flusso individuale e in particolare nella segnalazione della presenza di sintomi in tutti i casi diagnosticati.
Lo evidenzia l'Istituto superiore di sanità in relazione ai dati del monitoraggio settimanale Iss-ministero della salute sull'andamento dell'epidemia di Covid-19 in Italia.
Diminuisce il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (553.860 contro 652.401 della settimana precedente).
La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in leggera diminuzione (17% contro 18% la scorsa settimana).
È stabile invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38% contro 38%) ed anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (45% vs 45%).