Sanità / Il caso

Nuova farmacia a Trento nord, il Tar stoppa il Comune: si riapre la partita dell'ubicazione

La scelta del municipio di collocare il trentaseiesimo presidio territoriale nella zona di Centochiavi non è piaciuta alle farmacie presenti nei paraggi, che hanno fatto ricorso. Contrario anche l'Ordine professionale, che propone invece l'apertura di un nuovo presidio nella parte sud della città

LA VICENDA Il Comune vuole la farmacia a Trento nord ma partono in ricorsi

TRENTO. I ricorrenti privati vincono la battaglia legale al Tar sull'ubicazione della 36esima farmacia di Trento che l'amministrazione vorrebbe collocare in zona Trento Nord.

Il Tar ha infatti accolto i ricorsi, poi unificati in un unico procedimento, presentati dalla Farmacia S. Lorenzo di Bruno Bizzaro (con gli avvocati Paolo Dal Rì, Cinzia Conta e Piero Costantini); della farmacia Ai Solteri di Andrea Gadotti e della Farmacia Grandi Srl.

Tutti i ricorrenti chiedono l'annullamento della delibera del 27 aprile 2021 con cui il consiglio comunale di Trento ha deciso di individuare la nuova sede farmaceutica, la 36esima appunto, nella zona di Trento Nord.

Il dato certo è che in città aprirà una nuova farmacia, resta da stabilire dove e quando.

L'incremento della pianta organica è scattato perché a fronte di una popolazione residente pari a 118.902 abitanti attualmente sono presenti 35 sedi sparse sul territorio del Comune, mentre i parametri di legge di fronte a questi numeri prevedono l'apertura di una nuova farmacia, la 36esima.

Pacifico è anche il fatto che la nuova farmacia sarà comunale sulla base di un diritto di prelazione di Palazzo Thun sul 50% delle nuove sedi (in pratica ogni due nuove aperture una è comunale).

Ma la scelta del Comune di piazzare un "avamposto" a Trento Nord non è piaciuta ad altre farmacie collocate in zone limitrofe e neppure all'Ordine dei farmacisti che ha bocciato la nuova collocazione in un'area «fortemente disomogenea».

Questo perché «la zona individuata - ha sottolineato l'Ordine - a scavalco tra due quartieri separati, tagliata in due dalla barriera della ferrovia (Brennero e Trento-Malè) difficilmente sarebbe funzionale ad una popolazione anziana e fragile che non si troverebbe in grado di raggiungere autonomamente e a piedi, in sicurezza, una farmacia con tale collocazione».

Secondo l'Ordine una più equa distribuzione del servizio farmaceutico si raggiungerebbe collocando la 36esima farmacia a Trento Sud, zona dove è ancora in corso un notevole sviluppo edilizio con relativo aumento di popolazione residente.

Il Tar (presidente il giudice Fulvio Rocco) non è neppure entrato nella controversa questione su dove debba essere collocata la nuova farmacia, ma ha "bocciato" la delibera del consiglio comunale di Trento perché il Comune con la delibera impugnata avrebbe ecceduto l'ambito della propria competenza, anticipando valutazioni che spettavano alla Provincia.

«Il Comune di Trento, a seguito della ricezione della nota della Provincia di Trento del 31 dicembre 2020, avrebbe dovuto svolgere le verifiche di propria competenza, limitandosi quindi a proporre l'istituzione di una nuova sede farmaceutica e, solo dopo la pronuncia della Giunta provinciale su tale proposta, avrebbe potuto procedere ad individuare la zona di pertinenza della nuova sede farmaceutica.

Per la nascita della 36esima farmacia di Trento i tempi si allungano visto che il Comune ora dovrà ripartire quasi da zero. La "partita" sulla 36esima farmacia cittadina è anche "politica".

Il Comune non è presente a Trento Nord, mentre è forte a Trento Sud.

C'è dunque interesse ad andare ad occupare una posizione strategica in un quartiere dinamico da un punto di vista commerciale come Centochiavi piuttosto che alimentare concorrenza in casa nella zona Sud della città.

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