Pannelli fotovoltaici nelle aziende agricole: il Trentino ci vuole credere, un miliardo e mezzo di contributi dello Stato
Confagricoltura: «Redditività interessante per aziende energivore, dall’acquacoltura alle cantine vinicole, dovremo essere bravi a partecipare, in Trentino possibile produrre 0,43 gigawatt»
TRENTO. Il mondo dell'agricoltura trentina potrebbe iniziare la sua corsa al fotovoltaico. L'opportunità c'è: il ministero dell'Agricoltura sta per varare un bando per sostenere investimenti in fotovoltaico. Il plafond è di 1,5 miliardi per tutta Italia. Non bruscolini, anche se visto l'interesse crescente, dovuto alla crisi energetica, potrebbero non bastare.
Di sicuro, quel che il settore vuol fare è cogliere l'opportunità. Anche perché già in passato è stato reattivo: ci sono già ora una decina di piccole aziende ittiche, per esempio, che hanno piccole centraline, e altrettante hanno progetti incorso, per realizzarle. Quanto al fotovoltaico, c'è chi ha fatto grandi investimenti negli anni passati.
Ma tanto c'è ancora da fare: «Noi abbiamo fatto un conto a spanne, come ordine di grandezza - spiega Diego Coller, presidente Confagricoltura di Trento - ma calcoliamo che ci sia la possibilità di mettere pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici ad uso produttivo per circa 4,3 milioni di metri quadri, con una produzione stimata di 0,43 gigawatt».
Coller a questa possibilità di transizione energetica per il settore trentino ci crede e sprona le aziende. «Noi ragioniamo a 360 gradi, naturalmente ci concentriamo su aziende strutturate. È ovvio che le imprese che hanno 3 ettari di vigneti non sono interessate, questi ragionamenti non li fanno, perché l'uso che hanno di energia è quello che è. Ma penso al settore zootecnico, che può mettere un impianto fotovoltaico sul tetto. Penso a molte cooperative, all'acquacoltura, queste aziende hanno bisogno di tanta energia. Nelle acquacolture, per esempio, ora che manca l'acqua perché non piove, serve pompare con i pozzi di soccorso, serve immettere ossigeno liquido, i costi vanno alle stelle. Poter posizionare sulle pescicolture un impianto fotovoltaico fa bene all'ambiente, ma anche alle aziende, che recupererebbero redditività.
Lo stesso discorso vale per le stesse cantine, che hanno bisogno di tanta energia durante la vendemmia e subito dopo, per la refrigerazione».
Il nocciolo del discorso, è appunto la redditività delle imprese. Perché l'attuale crisi energetica sta mettendo in difficoltà vera molte aziende agricole: «Questo fondo può essere un grande aiuto per stabilizzare i redditi delle aziende. Alcune hanno tali difficoltà, con l'aumento dei prezzi dell'energia, che rischiano di dover chiudere. Quel che dico è che se superiamo questa crisi energetica, un'altra non la possiamo affrontare».
Da qui l'esortazione ad approfittare del bando ministeriale. Che non è ancora chiaro come si esplicherà, ma l'attesa è che chi si aggiudica il sostegno, vedrà coperto buona parte dell'investimento. Il rapporto dovrà essere direttamente con il ministero: le singole aziende dovranno presentare domanda ed essere convincenti abbastanza da scalare l'eventuale graduatoria, non fosse sufficiente il plafond messo a disposizione dal governo.
«Le imprese si interfacceranno con il ministero. Ma devo dire che la politica trentina è molto attenta al discorso, attraverso il funzionariato ci sta dando una mano. Dovremo essere bravi noi per farci aiutare a presentare le domande».
La sensazione è che sia un ora o mai più, posto che risorse così ingenti per investimenti sul fronte energetico ne arriveranno difficilmente in futuro. Confagricoltura, evidenzia ancora Coller, ha avviato contatti con le principali aziende del settore energetico per fornire alle imprese associate la miglior consulenza tecnica per la partecipazione al bando del ministero.
«Il comparto agricolo trentino dovrà cogliere l'opportunità di questa crisi delle materie prime e puntare a valorizzare sottoprodotti, come gli effluenti zootecnici, per farli diventare risorse sia dal punto di vista energetico che per un miglioramento delle coltivazioni».