Incidenti nei boschi, già due vittime nel 2022: "Investire in prevenzione è l'unica via"
Sabato a predazzo la morte del giovane boscaiolo Walter Guadagnini, a fine gennaio quella di Luciano Piasente. Gli esperti: "Il bosco è uno degli ambienti di lavoro più complessi e insidiosi, si opera spesso in forte pendenza"
LA TRAGEDIA Il dolore per Walter, il papà: «Era immobile a terra, ho capito subito»
IL LUTTO Muore a 22 anni mentre lavora nei boschi scoscesi sopra il paese
SINDACATI Rafforzare il sistema di prevenzione degli incidenti
TRENTO. Walter Guadagnini ieri. Luciano Piasente a fine gennaio, sempre nei boschi di casa.
E prima di loro, una lunga striscia di infortuni mortali, resa drammaticamente ancora più consistente dagli interventi attivi sui numerosi fronti apertisi con il dopo Vaia.
Che si tratti di incidenti sul lavoro o di infortuni che coinvolgono chi taglia e movimenta piante su fondi di sua proprietà, cambia poco: il bosco è uno degli ambienti di lavoro più complessi e insidiosi nei quali operare.
«È così, perché le variabili sono infinite. Ad ogni passo, per ogni mossa, si deve fare i conti con gli imprevisti, con l'incertezza», spiega Nicola Morandini, attivo con la ditta di famiglia in Valle di Fiemme proprio come Guadagnini (nella foto con una veduta del luogo della tragedia) e che il suo lavoro - e le sue criticità - ha avuto modo di portarlo in tv tramite la trasmissione "Undercut - L'oro di legno" sul canale DMax.
«La tragedia di Walter ci ha profondamente colpiti, tutti noi conoscevamo bene lui e conosciamo il padre. Qui in valle non siamo moltissimi, ci si incrocia nel bosco, ci si sente quando c'è bisogno di una mano. Era un ragazzo in gamba. Siamo sinceramente addolorati e vicini ai suoi cari. Dicono che possa essere scivolato e questo pone l'accento su una delle tante variabili con cui dobbiamo avere a che fare. Quella del terreno. Si lavora spesso in forte pendenza e anche cautele, accorgimenti, scrupoloso rispetto delle misure di sicurezza possono non bastare. Questa stagione, poi, è particolarmente insidiosa: non c'è neve o ce n'è poca, dunque si può lavorare. Ma il terreno è spesso ghiacciato. Un pericolo in più».
Complesso in ambito boschivo è anche il lavoro degli ispettori dell'Uopsal, l'Unità operativa per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro, come conferma il direttore Dario Uber: «Le variabili e le difficoltà con cui anche i nostri funzionari devono fare i conti, vanno di pari passo con quelle con cui devono fare i conti gli operatori, nel bosco. Effettuare accertamenti su macchinari in uno stabilimento industriale o in un cantiere edile è diverso rispetto a mettere in atto verifiche relative a cantieri in ambiente aperto, spesso in quota».
Per questo, sottolinea Uber, la prevenzione è importantissima, come e più che in altri ambiti lavorativi: «L'Uopsal fa il possibile, ad esempio con controlli su attrezzature, dotazioni, macchinari, verifica della formazione degli addetti. Ma è sulla sensibilizzazione all'importanza dell'adozione non solo di tutti i dispositivi di sicurezza previsti dalla legge, ma anche di ogni precauzione e cautela che si gioca la sfida quotidiana più importante. La sicurezza va coltivata ogni giorno».
Proprio dal punto di vista della prevenzione l'Uopsal da anni promuove incontri formativi con aziende e lavoratori, lungo un percorso nell'ambito del piano provinciale per la prevenzione che si è fatto ancora più articolato dopo Vaia «e prosegue tuttora, con incontri e momenti di formazione, che proseguono in parallelo all'attività di verifica sul campo da parte dei nostri ispettori«, ha spiegato Uber.
In una nota, infine, il segretario della Cgil del Trentino Andrea Grosselli ha manifestato cordoglio e vicinanza alla famiglia «soprattutto al padre della giovane vittima che ha dovuto affrontare un dolore inimmaginabile, ma anche a tutti suoi cari, agli amici, alla comunità fiemmese. Soltanto venerdì abbiamo siglato un patto per il lavoro con la Giunta provinciale, mettendo al centro la qualità del lavoro che parte da elementi basilari: la sicurezza e la salute prima di tutto. Per questo dobbiamo rafforzare il sistema di prevenzione e di controllo potenziando i servizi ispettivi provinciali, oggi del tutto sotto organico, soprattutto ora che assistiamo ad un boom nel settore edile e forestale.
Alle imprese chiediamo di investire davvero in sicurezza: possiamo fermare questa scia di sangue solo rispettando le norme e punendo chi non lo fa».