Pensioni in Trentino: le donne prendono il 33 per cento in meno degli uomini
È di 1.916 euro al mese la pensione media maschile in Trentino e di 1.661 euro al mese in Alto Adige, contro gli 808 euro e 804 euro al mese di quella percepita dalle donne rispettivamente in Trentino e in Alto Adige per quanto riguarda il lavoro dipendente del settore privato. Ecco come va nel pubblico
TRENTO. Il gender gap in Trentino-Alto Adige è ancora molto elevato. È di 1.916 euro al mese la pensione media maschile in Trentino e di 1.661 euro al mese in Alto Adige, contro gli 808 euro e 804 euro al mese di quella percepita dalle donne rispettivamente in Trentino e in Alto Adige per quanto riguarda il lavoro dipendente del settore privato.
La situazione non diventa molto più rosea guardando i dati del settore pubblico, dove la pensione media percepita dalle donne è il 33% in meno rispetto a quella dei colleghi maschi in Trentino e il 31% in meno in Alto Adige. Il lavoro autonomo registra dati ancora penalizzanti per le donne, con un importo dell'assegno pensionistico percepito rispetto agli uomini tra il -42% in Trentino e il -37% in Alto Adige.
Questi dati sono stati presentati oggi nell'ambito di un incontro che si è svolto a Palazzo Widmann a Bolzano, dedicato a "Retribuzioni e pensioni: riflessioni sul divario di genere". L'evento, organizzato da Inps in collaborazione con Pensplan Centrum S.p.A. nell'ambito delle iniziative nella settimana della Giornata internazionale della donna, è stato un'occasione per riflettere e sensibilizzare i cittadini sul tema delle disuguaglianze di genere. Il Presidente della Provincia autonoma di Bolzano e Assessore regionale alla previdenza complementare, Arno Kompatscher ha salutato con favore l'iniziativa, ritenendo fondamentale il lavoro di sensibilizzazione.
"La disparità nella divisione dei ruoli nella nostra società porta a gravi squilibri tra i curricula lavorativi di uomini e donne, con conseguenze in termini retributivi e pensionistici. Risulta importante un cambio di prospettiva, accompagnato da strumenti concreti che aiutino le donne a costruire la propria stabilità economica anche a lungo termine", ha detto Kompatscher. La Presidente del Comitato Unico di Garanzia Inps, Maria Giovanna De Vivo, ha sottolineato che le differenze si ritrovano tutte anche nel settore del pubblico impiego.
"A livello nazionale, infatti, le donne guadagnano circa 28mila euro all'anno, i maschi 38mila. In Alto Adige le retribuzioni sono più elevate, ma la differenza di genere è senz'altro significativa: 45mila euro all'anno per gli uomini contro 31mila per le colleghe donne. In Trentino la distanza di genere è più simile a quella a livello nazionale. La retribuzione media nella pubblica amministrazione, infatti, ammonta a 38 mila euro all'anno per i maschi contro i 26mila euro pro capite annuo per le donne," ha detto De Vivo.
A conclusione dei lavori la Vicepresidente Inps, Marialuisa Gnecchi, ha osservato che "senza una reale condivisione tra uomini e donne delle responsabilità familiari, e di conseguenza dei lavori di cura, non si risolveranno i problemi che penalizzano le donne nell'occupazione, nelle retribuzioni, nella possibilità di carriera e di conseguenza nelle pensioni. Servono più servizi alle famiglie, che diventano anche posti di lavoro qualificati, asili nido, scuole per l'infanzia e scuole primarie a tempo pieno; centri diurni per anziani e servizi per tutte le età", ha concluso Gnecchi.