Pericolo nucleare dall'Ucraina? Segnana: la Provincia sta calcolando quanto iodio abbiamo a disposizione
Anche l’Italia sta aggiornando a livello governativo il piano di emergenza atomica, che risaliva al 2006: in caso di incidente alle centrali dell’Est, o di guerra nucleare, bisognerebbe dare una dose di iodio a tutta la popolazione entro 2 ore. Protezione Civile attivata
BORGO VALSUGANA. Le recenti notizie dall’Ucraina, con il pericolo di emissioni radioattive dalle centrali atomiche, e i paventati rischi di una guerra nucleare di Mosca, hanno allarmato tutta Italia. Ed anche la Provincia autonoma sta valutando la risposta ad una ipotetica emergenza.
Se ne è parlato oggi – venerdì 11 marzo – in conferenza stampa della giunta provinciale da Borgo Valsugana. Nelle scorse ore – è stato detto - il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha preso parte alla conferenza Stato-Regioni per la ridefinizione del piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari.
Si tratta del documento che individua e disciplina le misure necessarie per fronteggiare gli incidenti che avvengono in impianti nucleari (o per emergenze di guerra NBC) al di fuori del territorio nazionale, tali da richiedere azioni di intervento coordinate a livello nazionale. Nel merito, a livello nazionale si è discusso di un aggiornamento dei presupposti tecnici del piano emergenziale che risalivano all’anno 2006, dopo il piano post-Chernobyl.
«La Protezione civile provinciale è in collegamento con quella nazionale – ha detto l’assessora alla salute Stefania Segnana – per il momento stiamo effettuando una ricognizione di quanta terapia di iodoprofilassi abbiamo in casa, la stessa andrebbe somministrata a tutta la popolazione entro due ore e mezza, in caso di disastro»
Pasticche di iodio come profgilassi? Come riportato nella bozza del Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari «la iodoprofilassi è una efficace misura di intervento per la protezione della tiroide, inibendo o riducendo l’assorbimento di iodio radioattivo, nei gruppi sensibili della popolazione, per prevenire gli effetti deterministici (morte delle cellule, pesanti disfunzioni cellulari, ecc.) e stocastici (neoplasie, malattie ereditarie, mutazione delle cellule somatiche o di quelle riproduttive, ecc.)».