Iodio ne abbiamo? Rifornite le scorte del S.Chiara, in caso di disastro verrà portato nelle valli con l’elicottero
Rivisto il piano di emergenza per ipotetiche fughe di radiazioni o guerra nucleare, ma gli esperti avvertono: «Non prendetelo senza necessità, gli effetti collaterali sono gravi». Esclusi anziani e bambini, calcolo teorico di 220 mila dosi da somministrare
RADIOATTIVITÀ In Trentino torna il monitoraggio
TRENTO. In Trentino le scorte per la iodoprofilassi ci sono. Nei giorni scorsi i magazzini della Farmacia dell'ospedale S. Chiara, uno dei depositi nazionali dove vengono stoccate le scorte nazionali antidoti (è previsto un deposito ogni 500 mila abitanti, ndr) , sono stati riforniti di compresse di potassio ioduro sufficienti per i fabbisogni del target di persone che, in caso di emergenza, devono assumere la sostanza.
Essendo il farmaco a disposizione solo a Trento e dovendo essere somministrato entro due ore, si sta predisponendo un piano che prevede, in caso di bisogno, che sarà l'elicottero a trasferire velocemente le pastiglie nei punti più lontani della Provincia.
La distribuzione avverrà però solo nel caso dovesse arrivare un ordine a livello nazionale. Sergio Cattani farmacista, educatore sanitario nelle scuole e divulgatore, ha spiegato i dettagli "tecnici" sullo iodio.
«Prima di tutto va sottolineato che lo iodio non serve a tutta la popolazione. Tutti possono assumerlo, ma va valutato il rapporto rischio beneficio. L'assunzione riguarda i minorenni e la fascia tra i 18 e i 40 anni. Oltre quella età i rischi sono maggiori dei possibili benefici, fino ad arrivare agli anziani dove non serve proprio, sia per l'aspettativa di vita sia per le caratteristiche fisiche della tiroide».
Individuato il target, i numeri: in Trentino tra gli zero e i quaranta anni ci sono poco meno di 220 mila persone (98 mila under 18 e 119 mila tra i 18 e i 40): ai minori andrebbe somministrata una pastiglia da 50 mg e agli adulti da 100. Ma non si può andare in farmacia a chiederla.
«Il potassio ioduro va preso con ricetta medica, quindi non andate in farmacia a chiederlo se non avete prima parlato col medico. E comunque non ha senso fare la iodioprofilassi prima di un evento nucleare previsto con alta probabilità a breve distanza temporale e geografica».
Ancora. «La iodoprofilassi è una misura efficace di protezione della tiroide, purché venga attuata tempestivamente. Il periodo ottimale di somministrazione di iodio stabile è meno di 24 ore prima e fino a due ore dopo l'inizio previsto dell'esposizione. Risulta ancora ragionevole somministrare lo iodio stabile fino a otto ore dopo l'inizio stimato dell'esposizione. Somministrare lo iodio stabile dopo le 24 ore successive all'esposizione può causare più danni che benefici e il rischio di effetti avversi alla somministrazione di una dose singola di iodio stabile è molto piccolo in tutte le classi di età».
Nelle farmacie trentine, in ogni caso, la richiesta di iodio si è moltiplicata negli ultimi giorni. Ma le scorte sono minime, se non azzerate. E comunque, come detto, ci vuole la ricetta e va assunto solo in determinati tempi e circostanze.