Addio a Giovanni Bernabè, centinaia di persone al suo funerale: “Non ti dimenticheremo mai”
A Trento l’ultimo saluto al diciottenne morto a seguito dei traumi riportati dopo essere precipitato venerdì scorso lungo la via Perla Bianca, sulla parete delle placche zebrate. In moltissimi sono accorsi per stringersi a mamma Francesca, papà Michele, al fratello Pietro
LE IMMAGINI Lo struggente ultimo saluto a Giovanni (Foto Pedrotti)
IL FATTO Climber di 18 anni cade dalla parete
TRENTO. In prima fila i compagni di classe, i familiari e poi tantissima altra gente che non è voluta mancare per dargli l’ultimo saluto. È iniziato alle 15 di oggi, mercoledì 20 aprile, il funerale Giovanni Bernabè, il diciottenne morto a seguito dei traumi riportati dopo essere precipitato venerdì scorso lungo la via Perla Bianca, sulla parete delle placche zebrate. E per stringersi a mamma Francesca, papà Michele, al fratello Pietro.
«Era da tanto tempo che voleva affrontare quella via. Era felice di essere finalmente riuscito a trovare il modo di affrontarla. Ora spero che Giovanni possa vegliare sempre su tutti noi, i suoi amici. Cercheremo di ricordarlo con un sorriso, perché lui non vorrebbe vederci piangere».
Tra i presenti anche Margherita che ieri ha voluto correre a farsi un tatuaggio, per provare a non pensare al dolore. Per ricordare sempre "Giova": «Andavamo in falesia tre volte alla settimana, ci eravamo conosciuti due anni fa, quando aveva iniziato ad arrampicare all'Infinity. Lui era preparato, scrupoloso. E come persona era sempre gentile, sensibile. Con lui si poteva parlare di tutto. Ascoltava, dava consigli, incoraggiava nei momenti difficili: l'anno scorso volevo smettere con l'arrampicata ed è stato lui a convincermi a proseguire. Lo ricorderò e lo ricorderemo sempre con un sorriso, per la persona fantastica che era e che sempre sarà».
All'arrampicata si era avvicinato dopo le uscite con familiari e amici in montagna e le prime ferrate, ricorda il suo primo allenatore, Claudio Dallago, del Gruppo rocciatori Piaz di Mezzolombardo: «Era arrivato da noi nel 2018, assieme ad altri due amici di Trento come lui. Quando due anni dopo aveva deciso di lasciare il nostro gruppo, per la possibilità di continuare l'attività a Trento, senza dover salire ogni volta in Rotaliana, ci era spiaciuto molto. Era un ragazzo capace, preparato, maturo. Tecnicamente si era sempre dimostrato fin dall'inizio molto valido, ma era soprattutto l'aspetto umano che fin da subito mi aveva colpito. Profondo, tranquillo, sempre gentile, sempre educato. Aveva quattordici anni all'epoca e non sempre sono caratteristiche che si ritrovano nei ragazzi, a quell'età».
Quando il giorno di Pasqua si è diffusa la notizia della morte di Giovanni Bernabè, Claudio Dallago ha subito ricordato quell'esperienza felice, condividendo anche con gli altri responsabili del Gruppo rocciatori un ricordo del diciottenne e delle sue grandi doti, tecniche e umane. Oggi è tempo dell'ultimo saluto, ma sarà soltanto un rito: un saluto per Giovanni lo rivolgeranno tutti ogni giorno, senza che possa essere mai davvero l'ultimo.