AstroSamantha, da Malè allo spazio: due volte mamma e ora di nuovo in orbita
La storia dell'astronauta trentina che oggi, 27 aprile, è partita con tre colleghi da Cape Canaveral, sulla navetta Freedom verso la Stazione spaziale internazionale. Nel paesino della val di Sole, questa mattina, piazza gremita per assistere sul maxi schermo al lancio del razzo
TRENTO. Erano in molti in piazza, speicalmente fra i giovani, questa mattina, a Malè, in val di Sole, per seguire il lancio da Cape Canaveral della navetta che oggi, 27 aprile, ha riportato nello spazio l'astronauta trentina Samantha Cristoforetti.
In queste ore, dunque, è in viaggio verso la Stazione spaziale internazionale (Iss) insiema a tre colleghi, nella navetta Freedom della SpaceX.
Fra la precedente missione (2014-2015) e quella attuale, Samantha, legata sentimentalmente al francese Lionel Ferra, è diventata mamma due volte: nel 2016 a Colonia (Germania), dove vive la famiglia, è nata Kelsey Amal, mentre l'anno scorso è venuto alla luce Dorian Lev.
Il compagno di Samantha è ingegnere aerospaziale e lavora all'Esa come istruttore di astronauti al centro dell'Agenzia spaziale nella città tedesca.
A Malè, comune di poco più di duemila abitanti AstroSamantha, nata a Milano il 26 aprile 1977, è cresciuta e ha frequentato la scuola dell'obbligo.
Fin da piccola appassionata di scienza e tecnologia, ha quindi conseguito la maturità scientifica a Trento nel 1996, dopo aver frequentato tre anni di liceo linguistico a Bolzano e un anno di scuola negli Stati Uniti con un programma di scambio culturale.
Nel 2001, si legge nella biografia ufficiale diffusa dall'Esa (Agenzia spaziale europea), ha conseguito la laurea magistrale in ingegneria meccanica all'Università Tecnica di Monaco di Baviera, specializzandosi in propulsione aerospaziale e strutture leggere.
Nell'ambito degli studi universitari ha trascorso quattro mesi alla "Ecole Nationale Supérieure de l'Aéronautique et de l'Espace" di Tolosa, lavorando a un progetto sperimentale di aerodinamica.
Ha scritto la sua tesi sui propellenti solidi per razzi durante un soggiorno di ricerca di dieci mesi presso l'Università di Tecnologie Chimiche Mendeleev di Mosca, Russia.
Come parte del suo percorso di formazione in Accademia Aeronautica, ha conseguito nel 2005 una laurea in scienze aeronautiche presso l'Università Federico II di Napoli.
Interessata anche alle discipline umanistiche, Samantha ama anche imparare lingue straniere e la sua ultima sfida è stato il cinese.
Talvolta trova il tempo per escursioni, immersioni subacquee o per praticare yoga.
Nel 2001 Samantha è entrata in Aeronautica Militare.
È stata ammessa in Accademia Aeronautica come allieva ufficiale, ricoprendo per 4 anni il ruolo di capocorso. Nel 2005 è stata inviata negli Stati Uniti, dove ha frequentato il programma di addestramento "Euro-NATO Joint Jet Pilot Training" presso la Sheppard Air Force Base. Nel 2006, ottenuto il brevetto di pilota militare, è rientrata in Italia ed è stata assegnata al 51° Stormo di Istrana (Treviso) sul velivolo AM-X.
Samantha è stata quindi selezionata come astronauta Esa nel maggio 2009.
A settembre dello stesso anno ha iniziato l'addestramento di base, che ha portato a termine a novembre 2010. È stata quindi designata astronauta di riserva per Esa e, in questo ruolo, ha ottenuto le prime qualifiche per le attività extra veicolari e robotiche, nonché la certificazione come ingegnera di bordo del veicolo spaziale russo Soyuz.
A marzo 2012 è stata assegnata alla spedizione 42/43 sulla Stazione Spaziale Internazionale e, contestualmente, è stata designata ingegnera di bordo della Soyuz TMA-15M.
Il 23 novembre 2014, Samantha è partita per lo spazio dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakhistan.
È tornata sulla Terra l'11 giugno 2015, dopo aver trascorso 200 giorni nello spazio. La missione, chiamata Futura, è stata la seconda opportunità di volo di lunga durata dell'Agenzia spaziale italiana e l'ottava per un astronauta Esa.
Al termine delle attività post-missione, a Samantha sono stati assegnati compiti tecnico-manageriali al Centro europeo degli astronauti (Eac), inclusa la partecipazione a commissioni tecniche per la valutazione di progetti legati all'esplorazione spaziale. Per diversi anni ha guidato l'iniziativa "Spaceship Eac", un team di studenti che lavorano sulle sfide tecnologiche per future missioni lunari. È stata per due anni rappresentante degli equipaggi Esa nel progetto "Gateway", un avamposto in orbita lunare, occupandosi in particolare dei sistemi per l’equipaggio e degli aspetti di abitabilità per il modulo I-Hab fornito da Esa.
Samantha ha fatto anche parte di un gruppo di lavoro congiunto incaricato di collaborare con le controparti cinesi per definire e implementare attività di collaborazione. Nel 2017, insieme all'astronauta ESA Matthias Maurer, ha partecipato a un corso di sopravvivenza in mare organizzato dal Centro Cinese degli Astronauti ACC nel Mar Giallo. Questa è stata la prima occasione in cui astronauti cinesi e non cinesi si sono addestrati insieme in Cina.
Nel 2019, Samantha è stata comandante della missione NEEMO23 (Nasa Extreme Environment Mission), durante la quale ha trascorso dieci giorni nell'unica stazione di ricerca sottomarina al mondo, Aquarius.
È ambasciatrice Unicef e dona all'Unicef i proventi delle vendite del suo libro Diario di un'apprendista astronauta, nel quale racconta la sua esperienza di astronauta durante la selezione, l'addestramento e il suo primo volo nello spazio.