Profughi ucraini, in Trentino sono 2180, ma molti sono già tornati alle loro case
A tre mesi dall’inizio dell’invasione russa, in provincia rimangono molte donne (82%) con bambini minori (42%): chi vive nella zona occidentale sta rientrando nel Paese
TRENTO. A tre mesi dall'inizio del conflitto, in Trentino sono ospitate 2.180 persone in fuga dalla guerra in Ucraina, distribuite in 114 Comuni. Il 30% dei profughi si trovano a Trento, mentre i bambini e ragazzi iscritti alle scuole locali sono 374. I dati sono stati comunicati dal coordinatore e responsabile del Centro informativo per l'immigrazione (Cinformi) della Provincia di Trento, Pierluigi La Spada, e dal funzionario del front-office, Michele Larentis.
"Dall'inizio dell'emergenza umanitaria legata alla guerra, abbiamo registrato circa 2.400 persone. Ciò significa che un 10% ha già fatto ritorno nel Paese d'origine, per diverse ragioni: accudire i famigliari anziani, sostenere il percorso scolastico e formativo dei figli o evitare che gli alloggi vengano occupati abusivamente da altre persone", hanno detto i responsabili del Cinformi.
L'età media dei profughi è pari a 41 anni. Nel 90% dei casi si tratta di persone arrivate con alcuni familiari. Del totale dei presenti sul territorio provinciale, il 42% sono minori. Degli adulti, l'84% sono donne. Per quanto riguarda gli arrivi, l'87% delle persone registrate dal Cinformi sono giunta in Trentino nel mese di marzo, il 10% ad aprile e il 3% a maggio. "La maggior parte di chi è ancora in Trentino arriva dai territori dell'Ucraina dell'est; le persone originarie di Kiev o delle zone occidentali nella maggior parte dei casi sono in rientro oppure sono già rientrate", hanno concluso La Spada e Larentis.